Lombardia, un’app fa da guida sulle 12 Strade del Vino

applombardia2.037 chilometri di percorrenza segnalati da cartellonistica stradale, 821 associati, tra cui 200 viticoltori, 150 produttori, 42 vini lombardi Docg, Doc e Igt, 100 agriturismi, oltre a ristoranti, trattorie, ospitalità alberghiera ed extralberghiera, 124 isole di sosta dagli associati, con 300 biciclette a disposizione, 42 infopoint, 56 totem touch consultabili dal pubblico. Sono i numeri delle 12 Strade del Vino e dei Sapori di Lombardia, ciascuna delle quali può contare ora su una App dedicata (scaricabile da Apple App Store o Android Google Play Store, cercando Jeco Guides) e quindi su una guida interattiva a portata di smartphone.

Il viaggiatore che intraprende le Strade del Vino e dei Sapori di Lombardia potrà muoversi con facilità tra cantine, aziende agricole, agriturismo, enoteche, osterie e strutture ricettive che tengono alti i requisiti dei prodotti tipici regionali, lungo itinerari che uniscono al buon bere e al buon mangiare risorse paesaggistiche, siti d’arte, monumenti, palazzi, chiese e musei di cultura popolare.

Ogni app è composta da sezioni che riguardano la descrizione della Strada, i piatti e prodotti tipici, le ricette, gli itinerari e i vini, oltre ad alcune informazioni relative alla Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori e all’agricoltura lombarda. Ogni Strada è navigabile da mappa, con simboli intuitivi, e ogni app è in “realtà aumentata” per smartphone e tablet.

La Lombardia è stata una delle prime regioni italiane che ha sviluppato concretamente l’idea di Strade del Vino promuovendo la realizzazione del sistema Strade del Vino e dei Sapori di Lombardia.

Queste le strade che fanno parte della Federazione e che ora hanno l’app dedicata

  1. Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina
  2. Strada dei Sapori delle Valli Varesine
  3. Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio
  4. Strada del Vino Franciacorta
  5. Strada del Vino Colli dei Longobardi
  6. Strada del Vini e dei Sapori del Garda
  7. Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani
  8. Strada del Riso e dei Risotti Mantovani
  9. Strada del Tartufo Mantovano
  10. Strada del Gusto Cremonese nella Terra di Stradivari
  11. Strada del Vino San Colombano e dei Sapori Lodigiani
  12. Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese

In Valcalepio

La Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio si snoda su tre percorsi. Il primo, denominato I Conventi, parte dall’uscita autostradale di Capriate S. Gervasio e termina a Bergamo;  lungo il suo tragitto è possibile ammirare l’Abbazia di San Egidio a Sotto il Monte Giovanni XXIII, l’Abbazia di Pontida e la splendida chiesa di San Tomè ad Almenno San Salvatore. Il secondo percorso, Il Cuore della Valcalepio, inizia da Bergamo per terminare a Grumello del Monte. Al suo interno è possibile ammirare, oltre alla città di Bergamo, l’Abbazia di San Paolo D’Argon, la Cappella di Santa Barbara, affrescata da Lorenzo Lotto, all’interno di Villa Suardi a Trescore Balnario e gli innumerevoli Castelli appartenuti alla famiglia del condottiero Bartolomeo Colleoni. Il terzo percorso denominato Il Lago, si snoda dall’uscita autostradale di Grumello del Monte per ritornarvi dopo aver toccato il Lago d’Iseo a Sarnico e aver incontrato il quattrocentesco Castel Dei Conti a Castelli Calepio.




Slow Food Day, a Bergamo mercato agricolo e taglieri

slow food-day quadratoSabato 18 aprile si tiene in tutta Italia la quinta edizione dello Slow Food Day, giornata in cui le Condotte si mettono a disposizione per dare informazioni su Slow Food e sui principali progetti associativi, per far conoscere i Presidi, i prodotti delle Comunità del cibo e quelli dell’€™Arca del territorio, per offrire momenti didattici e divulgativi insieme agli agricoltori locali che producono in modo sostenibile. Le manifestazioni di quest’anno sono dedicate al cibo quotidiano “Buono, Pulito e Giusto”.

In città l’appuntamento è in piazza Pacati, nel quartiere di Monterosso, dalle 9 alle 14. La Condotta Slow Food Bergamo sarà presente al “Mercato Agricolo e Non Solo” insieme con la Cooperativa Sociale Aretè, Comunità del Cibo – Terra Madre – Slow Food, che per l’occasione presenterà il libro “Progetto Aretè – Costruzione di un modello di impresa agricola con finalità sociali”. Organizzerà anche un incontro di educazione alimentare per la prima classe della scuola media Camozzi di Monterosso presso l’ostello e preparerà il “Tagliere slow” composto dai prodotti del Mercato, accompagnati dal pane di filiera bergamasca del progetto Aspan e dai vini del Consorzio Valcalepio.  Contatti: enrico.radicchi@tiscali.it 348 2896002; Stefano Golino fiduciario@slowfoodbergamo.it 334 1181594

La Condotta della Bassa bergamasca sarà invece in campo domenica 26 alla Cascina Pelesa (via Canonica 148 – Treviglio – frazione Geromina), ospiti della Cooperativa agricola Castel Cerreto, per una giornata che avrà come protagonisti gli asparagi biologici, con possibilità di raccolta fai da te e tante altre iniziative.Contatti: Chicco Crippa 335 8127207 – slowdood.treviglio@gmail.com

 




Stezzano, domenica c’è il “polenta day”

polenta stezzano ritPuò essere a ragione definito un polenta day. Quella in programma domenica 12 aprile al Cascinetto (via Mascagni 13) di Stezzano non è infatti solo un pranzo a tema, ma una full immersion nel giallo del piatto più simbolico della Bergamasca. Promossa dalla lista civica Stezzano Bene Comune, l’iniziativa, che si apre alle 11, prevede la presenza di esperti ad illustrare gli aspetti storici e locali (Daniele Vitali) e botanici (con l’agronomo Marco Bertolino) e una mostra con pannelli fotografici e multimediali. Il pranzo, alle 13, propone tre variazioni sulla polenta: nella preparazione classica servita con salsicce e cipolle, taragna e bianca con baccalà alla vicentina. Il costo è di 12 euro per gli adulti e 8 per i bambini e comprende dolce, acqua, vino e caffè.

Per info e prenotazioni per il pranzo 347 3149190




La maestra di Madrid ora produce pasta a Zogno

Pasta - ivan e maria luisa - Pasta&pasticciUn pastificio dalla storia particolare, o meglio, con una storia recente molto interessante e ancora tutta da scrivere.

I protagonisti sono due: Ivan e Maria Luisa, i due attuali giovani conduttori di questa piccola attività. «Io ho fatto per anni l’operaio metalmeccanico – spiega Ivan – e, durante le vacanze estive, tre anni fa mi sono recato in Sardegna. Nell’ostello dove pernottavo ho incontrato Maria Luisa, originaria di Madrid, in vacanza per fare trekking. È stato un colpo di fulmine. Sono tornato a casa e per un anno abbiamo viaggiato entrambi per vederci il più possibile, poi, un anno e mezzo fa circa, ci siamo sposati in Andalusia».

E in tutto questo cosa c’entra il pastificio? La madre di Ivan da tempo gestiva il pastificio e, quando i due giovani dovevano decidere in quale luogo stabilirsi, se in Italia oppure in Spagna, non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di gestire il pastificio di famiglia, mettendosi in gioco totalmente. «Io lavoravo come maestra alle scuole elementari – dice Maria Luisa – e, se qualcuno anche solo 4 o 5 anni fa mi avesse detto che ora avrei imparato a cucinare per professione, probabilmente l’avrei preso per pazzo».

Un po’ di incoscienza, la voglia di fare qualcosa insieme e poco tempo per imparare: Ivan alla pasta e Maria Luisa in cucina. Entrambe le attività sono funzionali alla richiesta della piccola rivendita. La produzione di pasta si dedica essenzialmente al fresco: casoncelli, ravioli ripieni di ricotta e spinaci, tortellini e poco altro. Poi la sfoglia, con cui produrre i vari formati di pasta lunga. In negozio si possono acquistare anche gnocchi, torte salate e dolci preparati in proprio. Tra i primi piatti si trovano le lasagne, le crespelle e i pizzoccheri che Maria Luisa ha imparato a preparare dalla madre di Ivan.

Un’esperienza appena iniziata, tutta da costruire. L’impegno, la creatività, il coraggio e, come detto, quel pizzico di incoscienza sono gli ingredienti che, se mescolati bene, possono portare a grandi risultati.

 




I prodotti tipici si danno allo street food

È Bergamo la prima tappa di Expoinviaggio, un tour in varie città italiane per raccontare con un format veloce e chiaro le notizie sull’esposizione, il suo impatto economico e gli strumenti per trasformarla in un momento di crescita.

L’iniziativa è realizzata da Italiaonline in partnership con Enel, official global partner di Expo 2015, e propone cinque aperitivi di eccellenza in altrettanti Punti Enel da aprile fino a ottobre. Il “fil rouge” è dato dalla qualità e tipicità dei cibi offerti, garantiti dai produttori scelti dai consorzi agroalimentari ospitati nel portale Foodinitaly.com, la piattaforma recentemente lanciata da Italiaonline che ha messo in rete tutti i prodotti italiani certificati e gli oltre 4.500 prodotti agroalimentari tradizionali.

A cucinare sono degli “street chef” selezionati via Cibodistrada.it, il sito con i migliori locali italiani di street food, accompagnati da schede informative e recensioni originali, che a marzo sono stati protagonisti della prima edizione degli “Oscar del Cibo di Strada”. Gli chef degli aperitivi sono stati scelti perché, oltre ad essere di elevato livello, si distinguono per l’utilizzo di prodotti legati al territorio di provenienza.

A Bergamo l’appuntamento è venerdì 10 aprile dalle ore 17 presso il Punto Enel di viale Vittorio Emanuele, 2. Saranno presenti i produttori Rasmo Salumi (salame Goccia Brembana con formaggio Branzi, salame alla birra), Ivano Cattaneo (Bitto e Formai de Mut), Arrigoni Formaggi (Taleggio Dop, Gorgonzola Dop, Quartirolo Dop) e la Cantina Sociale Bergamasca con il vino Valcalepio. Gli street chef saranno Marco Pirovano del Polentone, che porterà in degustazione biscotti di polenta, e Emanuel Caleca del Caffè Centrale, che porterà in degustazione la “spinata” fatta con mais Spinato di Gandino.

Dopo la tappa di Bergamo, gli aperitivi di Expoinviaggio proseguiranno a Cuneo il 21 maggio, Mantova il 19 giugno, Alessandria il 24 settembre e Pavia il 22 ottobre.




Pasquetta, al castello di Malpaga “assalto” ai prodotti tipici

È piaciuta davvero la Pasquetta proposta da Confagricoltura Bergamo al castello di Malpaga: un pic nic apparecchiato da ben 30 aziende agricole che nelle proprie postazioni hanno proposto prodotti e piatti tipici. La bella giornata, lo scenario storico, le iniziative di intrattenimento organizzare a corollario – come le visite al castello, gli spettacoli in costume, l’area didattica e l’esposizione di carrozze – hanno fatto il resto regalando alla manifestazione quasi 8mila presenze e un bilancio sopra ogni aspettativa. L’evento, dal titolo “Enogastronomia, storia e tradizione”, è stato realizzato nell’ambito del progetto di Confagricoltura “Expo… anch’io”, progettato in avvicinamento all’esposizione universale di Milano e al suo tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”. L’alimentazione si è così intrecciata con la promozione della produzione agricola, l’enogastronomia, ma anche con la storia e l’arte del territorio.




Pasquetta, al Castello di Malpaga pic nic servito da 30 aziende agricole

Un’idea diversa per il pic nic di Pasquetta? La propone Confagricoltura con l’evento “Enogastronomia, storia e tradizione” al castello di Malpaga (Cavernago – Bg), che lunedì 6 aprile si anima di produttori dai quali acquistare direttamente piatti e prodotti da gustare nel fossato della dimora colleonesca, utilizzando come sedute e appoggi rustiche balle di fieno. Non serve quindi portarsi il cestino, basterà passeggiare tra i ben 30 espositori presenti sull’aia del cortile laterale del castello e comporre il proprio pranzo, spuntino o merenda acquistando tra ciò che piace di più. La scelta è davvero ampia e comprende proposte di cucina come risotti o persino le lumache, in tema con l’atmosfera d’altri tempi, e poi formaggi vaccini e caprini, salumi, birra agricola artigianale, vino, e ancora miele, confetture, olio per riempire la dispensa di casa di tipicità .

Il tutto in una cornice speciale data dal castello, aperto per le visite guidate, ma anche da spettacoli ed esibizioni in costume rinascimentale, un’area didattica, un’esposizione di carrozze. Non si tratta, quindi, di un semplice mercato, ma di un’occasione per trascorrere buona parte della giornata (la manifestazione si apre alle 10 e si conclude alle 18) all’aria aperta e alla scoperta della storia del territorio e dei prodotti dell’agricoltura.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito del progetto di Confagricoltura “Expo… anch’io” ed è un evento in avvicinamento all’esposizione universale di Milano e al suo tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”. L’alimentazione si intreccia così con la promozione della produzione agricola, l’enogastronomia, ma anche con la storia e l’arte di territori.




“Be Typical”, la tradizione bergamasca sale su un maxi furgone

Andrea e Matteo Gavazzeni - Be Typical - rid
Andrea e Matteo Gavazzeni

Ha saltato una generazione la vocazione per la ristorazione. Dopo il nonno, che ha gestito fino a metà degli anni Novanta sulle colline di Chiuduno la trattoria Bilofer, è riaffiorata nei fratelli Andrea e Matteo Gavazzeni, che hanno scelto di dargli una veste in linea con le tendenze del momento.

Puntando sullo street food nel senso più pieno della parola. Il loro è, infatti, cibo da strada non solo perché facile da consumare all’aperto o portar via, ma perché cucinato a bordo di un automezzo che si sposterà tra piazze ed eventi. «Non si pensi al furgone che attende i clienti all’uscita della discoteca – precisa Andrea -. Quello dei food truck è un movimento già affermato all’estero e in fase di espansione anche in Italia. Rispetto alle esperienze già in atto, abbiamo scelto di spingere sul pedale della qualità, intesa sia come selezione dei prodotti sia come nuova modalità di servire piatti classici». L’azienda si chiama Be Typical, denominazione che ben sintetizza la volontà di rileggere in chiave moderna la tradizione.

I due fratelli hanno cominciato a lavorare al progetto un anno fa e prevedono di essere “on the road” tra circa quattro mesi. Non è stato infatti semplice allestire un mezzo che rispondesse alla loro idea. «Ci sono tanti aspetti da coniugare – rilevano -, dall’organizzazione degli spazi alle attrezzature, che abbiamo voluto fossero tutte elettriche, meno rischiose rispetto a quelle alimentate con gpl, e naturalmente l’immagine, che è un punto chiave per attività come questa. È stata una ricerca e una sperimentazione continua di soluzioni. In attesa di mostrare il mezzo, quello che possiamo dire è che sarà qualcosa di particolare e innovativo per l’Italia».

Quanto alla proposta, si va dall’utilizzo di prodotti tipici della Bergamasca, come i salumi Ca’ del Botto e i formaggi Presidio Slow Food, a piatti ispirati alla tradizione ma serviti in forme e packaging nuovi. Le mete saranno il Nord Italia ma anche l’estero, il viaggio dei due fratelli diventerà, quindi, occasione per portare le specialità nostrane fuori dai confini provinciali. «Pensiamo di organizzare alcuni eventi mirati su strada, anche locali, per farci conoscere – annuncia Andrea – e di partecipare a fiere e manifestazioni di carattere internazionale con un pubblico interessato alla tipicità».

Andrea ha trent’anni e lavorava nella società edile del padre, Matteo, 27enne, è perito elettronico. Entrambi hanno frequentato corsi di formazione per mettersi ai fornelli della loro cucina itinerante e realizzare «la svolta e fare qualcosa di nostro». Non li spaventa la prospettiva di macinare chilometri, anzi. «Non siamo partiti con un locale – rilevano – e può sembrare insolito. L’idea di spostarci però ci affascina, perché ci dà la possibilità di entrare in contatto con un pubblico variegato e trasversale e con situazioni diverse ogni volta».




Slow Food, sette aziende orobiche in fiera a Stoccarda

Logo fiera SLOW FOOD - stoccardaSpecialità bergamasche in vetrina in Germania, a Slow Food, fiera del buon gusto dei prodotti alimentari artigianali che si terrà a Stoccarda dal 9 al 12 aprile 2015.

La manifestazione è ispirata ai principi del “buono, pulito e giusto” sui quali si basa la filosofia Slow Food ed è una grande mostra–mercato durante la quale i visitatori potranno acquistare, scoprire e degustare generi alimentari e gastronomici di provenienza mondiale.

Sette le imprese bergamasche presenti grazie al piano di partecipazione coordinato da Confartigianato Bergamo: il caseificio Latteria Sociale Valtorta, il salumificio Ca’ del Botto srl, l’Azienda Agricola Tenuta degli Angeli e l’Azienda Agricola Salera, la panetteria Bontà del Grano, il birrificio Hop Skin srl ed il Pastificio Orobico srl.

Ad arricchire la promozione dei prodotti enogastronomici ci sarà la presentazione in chiave turistica del territorio bergamasco, in particolare della zona del Lemine, grazie alla partecipazione presso lo stand del personale dell’antenna del Romanico. L’iniziativa rafforza la proficua collaborazione avviata già da tempo con la Regione del Baden-Württemberg e, nello specifico, l’accordo tra la Città di Ludwisburg e la Camera di Commercio di Bergamo assieme ad Imprese & Territorio, per promuovere una cooperazione bilaterale tra i territori di Bergamo e Provincia e della Regione di Stoccarda.

Confermando tale volontà, l’8 aprile a Ludwisburg, il presidente della Provincia di Ludwisburg, Rainer Haas riceverà la delegazione di imprese partecipanti alla Fiera.




Sapori bergamaschi, il Formaggio Nero della Nona strega le food blogger

foto di The Lovely Girl Blog
foto di The Lovely Girl Blog

Cosa ne pensano le blogger dei vini e dei prodotti dell’agroalimentare bergamasco? Lo si può leggere nei report e nelle fotografie scattate e postate per #ValcalepioBloggerTasting, iniziativa organizzata dal Consorzio di Tutela Valcalepio nel corso di Vinitaly, che ha proiettato per il secondo anno i cibi e i vini del territorio nel mondo della comunicazione social, creando, nella giornata di lunedì 23 marzo, un momento di incontro e confronto tra wine e food blogger, produttori e ristoratori, in collaborazione con l’Associazione Italiana Food Blogger.

In Piazza Valcalepio sono sfilati davanti alle appassionate gourmet Formaggio Branzi accompagnato dal pane Garibalda dell’Aspan, casoncelli alle pere piröle, pancetta croccante, formai de mut 2012 e coniglio di cascina, in un boccone senz’osso, stufato nel Valcalepio rosso Doc di Diego Pavesi del ristorante Della Torre di Trescore Balneario, per dolce polenta è osèi, praline e biscotti, il tutto accompagnato dai vini bergamaschi più adatti ai piatti.

A conquistare la curiosità delle invitate è stato il Formaggio Nero della Nona, prodotto da Attilio Perego, milanese trasferito per amore in Val di Scalve, che ha deciso di riportare in vita una ricetta trovata su un taccuino durante i lavori di ristrutturazione della baita di famiglia. «Crosta nera ricoperta di spezie che con la stagionatura penetrano nella pasta e la rendono aromatica e particolarmente saporita», scrive Isabella Radaelli su The Lovely Girl,  mentre di «formaggio dal sapore deciso e dall’aroma d’incenso» parla Maria Grazia Maineri su “Gli esperimenti di Mary Grace”.

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