Pasqua, tutto esaurito nei ristoranti grazie anche ai turisti

La Pasqua bassa non frena la voglia di pranzare al ristorante, ma le ultime prenotazioni sono appese al meteo e alle previsioni incerte, specialmente nelle località di villeggiatura. La maggior parte dei locali prevede il tutto esaurito e in queste ore si conta di riempire gli ultimi tavoli liberi, con le prenotazioni dei più ritardatari. A scegliere di trascorrere la Pasqua nei 1285 ristoranti di città e provincia sono soprattutto famiglie. Il comparto conta sulla buona ripresa del turismo, anche per la crescita della domanda interna, che in occasione del primo lungo ponte dell’anno genera effetti positivi su tutta la filiera. Non mancano i turisti ospiti negli hotel, la maggior parte lombardi nelle Valli, ma anche stranieri in città, dove sono in netta prevalenza sugli italiani. “Gli stranieri arrivano da Germania e Svizzera e dal Nord Europa– spiega Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori e vicepresidente vicario Ascom-. Crescono i turisti polacchi in città e San Pellegrino conquista i russi per un lungo week-end tra shopping e terme”. Nei menù vincono tradizione, filiera corta e bio. Largo a capretti, agnelli, asparagi e carciofi. La pecora gigante bergamasca, razza di grande pregio esaltata da Slowfood, conquista uno spazio nei menù più attenti alla filiera corta, pronti a proporre con scelta coraggiosa – e anche etica- carni di capi adulti. Le uova, simbolo per antonomasia della Pasqua, sono in molti casi covate a km zero da galline ruspanti, allevate all’aperto. E anche i vini esaltano il territorio. “Mai come in questi anni ci si concentra sulla scelta delle materie prime, privilegiando la filiera corta, spesso anche bio– commenta Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori Ascom-. Le uova, dalla notte dei tempi, simbolo della festività vengono esaltate in molti dei nostri menù, dalle paste fresche, all’abbinamento classico con asparagi, o negli antipasti, magari cotte a bassa temperatura o in camicia”. L’ondata di Burian e le gelate e la Pasqua bassa non aiutano i prodotti di stagione, dalle erbe spontanee che attendono il disgelo ad altre primizie, sottolineano i ristoratori. La colomba- rigorosamente artigianale- riprende quota tra i dolci, dopo anni di disaffezione nei consumi, e viene proposta con il caffè o reinterpretata nei dessert, magari tostata e usata in dolci al cucchiaio o nel bicchiere, oppure a mò di pan di spagna, come base per golose stratificazioni. Quanto ai prezzi, si va dai 40 ai 60 euro per un menù completo, vini esclusi. A Pasqua prevale la proposta di un menù fisso, mentre a Pasquetta vince la proposta “à la carte”.“Speriamo nel bel tempo, che incentiva gli spostamenti, specialmente nelle valli e al lago, in particolare per la giornata di Pasquetta, da sempre dedicata alla gita fuori porta”  continua Petronilla Frosio.

I consigli di Fipe per una Pasqua green e antispreco: mai dimenticare la doggy bag

Per una Pasqua amica dell’ambiente e rispettosa del valore del cibo Fipe ricorda a tutti i clienti dei ristoranti che in caso di cibo e bevande non consumate interamente è giusto portarle a casa chiedendo al ristoratore la doggy bag.
E per chi a Pasqua resterà a casa, la Fipe dà alcune semplici indicazioni da seguire per feste sostenibili e senza sprechi:

• Acquistare prodotti di stagione: sono più buoni e questa è una valida ragione anche per ridurre il rischio che finiscano nella spazzatura.

• Scegliere le ricette della tradizione: consentono un uso più versatile del prodotto.

• Scrivere il menu, non memorizzarlo: è un modo efficace per avere una visione d’insieme della quantità di cibo necessario.

• Pesare il prodotto: un valido metodo per assicurarsi equilibrio tra prodotto utilizzato e fabbisogno dei commensali.

• Congelare rapidamente il prodotto avanzato: con piccoli elettrodomestici per uso domestico è possibile allungare la conservazione del cibo avanzato fino a 10 giorni.

• Riutilizzare le eccedenze: la colomba, ad esempio, può essere utilizzata come base per la zuppa inglese o per il tiramisù. Anche le uova di cioccolato possono diventare gustosi ingredienti in tante ricette.

L’indagine nazionale Fipe

Lo scenario delineato a livello nazionale da Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi prevede presenze fuoricasa per 6 milioni di clienti –più della metà italiani- tra ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, in crescita dell’1,1% sull’anno scorso. Anche per il 2018 permane un clima di fiducia negli operatori del fuoricasa. Quest’anno i ristoranti in attività saranno l’89,2% del totale, in leggero aumento rispetto all’anno scorso (88,2%).

I trend per il menù: tradizione, bio, filiera corta. Porte aperte a bambini e famiglie

Il menù, a Pasqua sarà soprattutto “all inclusive” (70,6% del totale), con una media di 6 portate ad un prezzo indicativo di 52 euro, in leggero aumento sul 2017. Tenendo questo prezzo come riferimento, la spesa prevista è di 313 milioni di euro. Quest’anno i ristoratori riserveranno particolare attenzione alle famiglie con bambini: nel 36,5% dei ristoranti ci saranno menù dedicati ai più piccoli ad un prezzo medio di 18 euro. Venendo ai piatti prescelti, si rafforza il forte legame con la tradizione, con ricette tipiche del periodo pasquale (75,9%), senza però dimenticare le proposte a filiera corta e con prodotti biologici. Per 1 ristorante su 4 invece i menù saranno contraddistinti da reinterpretazioni creative della gastronomia locale.

Le previsioni per il giorno di Pasquetta

A Pasquetta saracinesche aperte per l’80% dei ristoranti italiani, in linea con il dato del 2017, come per Pasqua. Leggermente sopra la media nazionale le aperture in Bergamasca. I clienti attesi sono 4,3 milioni, più o meno quanti lo scorso anno, per la maggior parte turisti, anche se i residenti rappresentano circa il 43% del totale. La spesa prevista, prendendo a riferimento il prezzo del menù tutto compreso, è di 195 milioni di euro.

 

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East Lombardy ospite dell’Accademia Italiana della Cucina di Brescia

La ristorazione bergamasca è stata ambasciatrice alla serata “Il Novecento e la sua cucina” organizzata dall’Accademia Italiana della Cucina di Brescia venerdì 16 marzo a Villa Fenaroli di Rezzato. La serata è stata l’occasione anche per fare il punto sull’avanzamento di East Lombardy, progetto internazionale di valorizzare del patrimonio eno-gastronomico della Lombardia orientale che vede riunite le quattro province Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Il professor Giovanni Ballarini ha ripercorso la storia della cucina nel secolo scorso e Roberta Garibaldi, direttrice del progetto East Lombardy, è intervenuta sul rapporto arte, food e turismo e relazionato sulle strategie di sviluppo del territorio e su come stanno si muovendo le città “concorrenti” in tema di turismo enogastronomico. Alla conferenza è seguita la cena, organizzata dal delegato provinciale Lucio Piombi e da Annamarina Bisutti e curata da quattro chef rappresentanti delle province coinvolte che hanno portato in tavola le proprie specialità. Bergamo era rappresentata dallo chef Chicco Coria, titolare del ristorante La Vecchia Filanda di Brusaporto, che ha scelto di presentare in tavola ‘Baccalà mantecato accompagnato dalla polenta di mais spinato di Rovetta con riduzione di salsa di acciughe’. Per Brescia era presente Andre’ Wadoux, chef di Villa Fenaroli. Per Cremona Sergio Carboni della Locanda degli Artisti di Cappella de’ Picenardi e per Mantova Fernando Aldighieri e Daniela Bellintani della Locanda delle Grazie



Bergamo ospita il Premio Italia a tavola

Sabato 7 e domenica 8 aprile Bergamo ospita il ‘Premio Italia a Tavola’, due giorni di convegni, iniziative legate alla cultura e all’arte e appuntamenti enogastronomici dedicati al mondo della ristorazione, dei bar e della ospitalità con un centinaio di giornalisti attesi, sia della stampa italiana che estera. L’iniziativa è organizzata da dieci anni dalla rivista Italia a Tavola – che ha sede nella nostra città – per valorizzare tutte le figure e realtà che lavorano nella filiera del cibo, come un’unica grande squadra di professionisti, dal produttore di materie prime fino al cameriere che serve in tavola un piatto, senza dimenticare chi il cibo lo racconta, cioè i giornalisti e i critici gastronomici.  La manifestazione – sponsorizzata quest’anno da Grana Padano, Trentodoc, Consorzio Mozzarella di Bufala Dop e Pentole Agnelli – ha preso il via lo scorso dicembre con il sondaggio online “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza” che ha polverizzato ogni record precedente registrando la partecipazione di ben 313.300 votanti. Non una classifica di merito ma solo un modo giocoso per sentirsi tutti più vicini e premiare chi nel proprio ambito professionale si è distinto maggiormente agli occhi del pubblico. Sette le categorie del sondaggio: per i “Cuochi” il più votato è stato Rocco Pozzulo, per i “Pizzaioli” Giuseppe Vitiello, per i “Pasticceri” Iginio Massari, per i “Maitre, Sommelier e Manager d’hotel” Luca Vissani, per i “Barman” Marina Milan, per gli “Opinion leader” Patrizio Roversi e infine per la categoria speciale dei “Campioni” (istituita in occasione di questa 10ª edizione per rimettere in gioco tutti i vincitori delle passate edizioni del sondaggio) ha trionfato Ernst Knam.  Come da tradizione, le premiazioni dei vincitori del sondaggio si svolgeranno nel corso del “Premio Italia a Tavola” che rappresenta un evento molto atteso per l’intero settore.

Conferenza 3 (1)

«In occasione della decima edizione, anche in onore dei 33 anni della nostra testata – ha dichiarato il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini – abbiamo scelto Bergamo come location del Premio, non solo per dare un contributo al turismo, ma anche perché il territorio di cui parliamo è un territorio con grandi potenzialità, con una filiera agroalimentare forte e una ristorazione che riflette la mentalità aziendale ben radicata nella bergamasca: un esempio è il ristorante Da Vittorio, capace di fare cucina di qualità per grandi numeri. Il nostro scopo in queste occasioni, ma anche la nostra mission come network è far sì che gli operatori del settore dialoghino tra loro, dai pizzaioli ai pasticceri fino ai barman. Italia a Tavola è una delle poche realtà in grado oggi di far dialogare queste diverse realtà. Basta osservare il mondo dei cuochi: al Premio saranno presenti i presidenti delle maggiori associazioni di cuochi in Italia, una cosa non da poco». «Si va oltre l’enogastronomia, ci si rivolge a tutta la filiera, il che dà grande visibilità all’evento ma anche al territorio», ha sottolineato Raffaella Castagnini, capo servizio promozione della Camera di commercio di Bergamo. «Ciò che in sostanza si vuole comunicare è il successo maggiore che si ottiene quando si sceglie di fare rete».

La due giorni ha il sostegno di Ascom Bergamo e di Affari di Gola, che è media partner del Premio. «Questi due giorni di appuntamenti e convegni sono un’occasione importante per fare il punto sul settore e raccogliere le novità del mondo dell’enogastronomia e dell’ospitalità – ha spiegato Giorgio Lazzari, referente del progetto per l’associazione commercianti – Ascom raccoglie tutte le categorie protagoniste della filiera del cibo, l’obiettivo della partecipazione a questa manifestazione è fare sistema per una proposta che faccia crescere il settore».

I convegni

Tra i momenti “clou” ci saranno in particolare due convegni dedicati a temi di stretta attualità e alle tendenze del settore, con la partecipazione dei maggiori esperti nazionali, scuole di formazione e alcune tra le realtà più innovative. Saranno un’occasione per aprire un dibattito costruttivo e nello stesso tempo valorizzare il sistema lombardo, dove l’industria e i servizi trainano l’economia grazie agli investimenti nell’innovazione e dove è molto fitta la filiera attorno al cibo e all’ospitalità: dall’agricoltura di base alla grande industria, comprese ovviamente tutte le tipologie delle imprese dell’Horeca (dai b&b agli hotel, dalle trattorie ai ristoranti stellati).

Il primo convegno si terrà sabato 7 aprile dalle 10.30 alle 13.30 presso la Sala Mosaico (ex Borsa Merci). Sarà focalizzato sul tema della formazione e avrà come titolo “Più formazione per ristoranti e hotel. Da un nuovo alberghiero alla laurea accoglienza”. L’accoglienza nel nostro Paese è un valore fondamentale e non si può rischiare che una formazione non del tutto adeguata delle varie figure professionali danneggi l’immagine dello stile italiano nella ristorazione e nel turismo in generale. Per questo alcuni mesi fa Italia a Tavola ha lanciato la campagna #laureaccoglienza per sostenere con forza il progetto di una profonda riforma del sistema di formazione del comparto a partire dalle scuole alberghiere che devono salire di rango (come licei) e avere anche, per chi vuole proseguire, uno sbocco universitario (Laurea in enogastronomia e accoglienza).

Il talk show sarà moderato dal giornalista Patrizio Roversi (vincitore del sondaggio Personaggio dell’anno nella categoria Opinion leader) e vedrà la partecipazione di protagonisti del settore come Enrico Cerea, cuoco del ristorante Da Vittorio (3 stelle Michelin), e Lino Stoppani, presidente Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi, oltre a rappresentanti delle istituzioni quali il neo governatore della Lombardia Attilio Fontana e il presidente della Camera di commercio di Bergamo Paolo Malvestiti. Prenderanno parte al dibattito anche Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola, Costantino Cipolla, docente di Sociologia presso l’Università di Bologna, Rossana Bonadei, docente di Letteratura inglese all’Università degli Studi di Bergamo, e Massimo Artorige Giubilesi della Giubilesi & Associati, tecnologo alimentare, presidente Fcsi Italian Unit e membro del Comitato scientifico di Italia aTavola. Interverranno inoltre rappresentanti di alcune delle più importanti scuole italiane di alta formazione: Giovanni Zambonelli (Ascom Albergatori), Andrea Sinigaglia (Alma), Raffaele Trovato (Ifse), Paolo Colapietro (Food Genius Academy), Rossano Boscolo (Campus Etoile Academy), Dario Mariotti (Cast Alimenti), Maurizio Di Dio (Saps Agnelli Cooking Lab), Alfredo Pratolongo (Fondazione Birra Moretti) e Lorenza Vitali (Witaly Editore).

Domenica 8 aprile dalle ore 10 alle 13 nella sede di Sant’Agostino dell’Università di Bergamo sarà invece affrontato il tema: “L’innovazione a sostegno dell’accoglienza”. La tecnologia sta cambiando inevitabilmente il modo in cui l’esperienza del cliente viene vissuta e “misurata”. Intelligenza artificiale, app, politiche dinamiche per i prezzi di hotel e ristoranti, sistemi di gestione del fatturato e nuovi tool per software incidono sull’esperienza dell’ospite e sul turismo in generale.

La tavola rotonda sarà moderata da Alberto Lupini e vedrà la partecipazione di Maurizio Martina, ex ministro delle Politiche agricole, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi, Niko Romito, cuoco del ristorante Reale (3 stelle Michelin), Marco Gay, a.d. Digital Magics, Rodolfo Baggio, docente dell’Università Bocconi, Roberta Garibaldi, direttore scientifico East Lombardy, Riccardo Furlanetto, direttore The Research Hub by Electrolux Professional, e Massimo Artorige Giubilesi. Porteranno la propria testimonianza Umberto Bombana, cuoco del ristorante 8½ Bombana (3 stelle Michelin), Roberto Amaddeo, presidente Fidepet-Confesercenti Bergamo, Angelo Agnelli, ceo Pentole Agnelli, Marco Marchetti, presidente Assosistema Confindustria, Carlo Vischi, advisor di Grow the Planet – H-Farm, Vincenzo D’Antonio, esperto in digital marketing, Giovanni Romito, esperto dell’area innovazione/social/app, Marco Vescovi di Jampaa srl e Renato Morgandi di Tenacta Group.

Alle due tavole rotonde su formazione e innovazione si aggiungerà un terzo convegno, “Il cibo del futuro. Economie circolari, trust-economie, globalizzazione: la corretta informazione al servizio dei consumatori”, in collaborazione con Arga Lombardia-Liguria (Associazione regionale giornalisti agroalimentari). Si terrà sabato 7 aprile dalle 15 alle 19 presso la Sala Mosaico (ex Borsa Merci) e sarà moderato da Andrea Radic, vicedirettore diItalia a Tavola. Interverranno Fabio Benati, presidente Arga Lombardia-Liguria, Marco Ceriani, fondatore di Italbugs, e i giornalisti Attilio Barbieri e Riccardo Lagorio.

«Durante i convegni – ha spiegato Roberta Garibaldi – tratteremo di formazione e innovazione, non solo in riferimento alla ristorazione. Saranno presenti importanti esponenti ed esperti, anche le startup avranno il loro peso in questi momenti di confronto. Si parlerà di robotica, di intelligenza artificiale e delle maniere per applicare queste innovazioni al mondo dell’accoglienza. È un’occasione importante per Bergamo: le grandi destinazioni enogastronomiche, dopotutto, hanno eventi del genere nel loro territorio».

L’arte

Il ricco programma della due giorni bergamasca comprende una serie di altri appuntamenti, alcuni dei quali saranno dedicati all’arte. Sabato 7 aprile, alle ore 18 presso l’Accademia Carrara, una fra le più importanti e visitate pinacoteche italiane, si terrà l’inaugurazione della rassegna, a cura di Enrico De Pascale e Silvia Tropea Montagnosi, imperniata sul quadro di Evaristo Baschenis “Cucina con rami e fantesca” (1660 circa), che raffigura una cucina con un tavolo su cui sono accatastate delle pentole in rame. Il quadro, proveniente da una collezione privata, sarà il simbolo dell’evento di Italia a Tavola e farà da apripista per scoprire in Carrara altre opere contemporanee dedicate al tema del cibo e dell’enogastronomia in generale, legate all’Anno del cibo italiano.

«Farà parte della mostra anche una serie di pentole di rame del ‘600», ha precisato Silvia Tropea Montagnosi. «Questo per comunicare come dietro al mondo del cibo ne esista uno ancora più grande, dove rientrano anche le pentole. Significa individuare la forza e la vastità della filiera. Le pentole, infatti, non sono in Carrara esclusivamente come oggetti d’arte, ma simboleggiano l’avanzare della tecnologia: le pentole di rame sono ottimi strumenti di cottura, sempre più presenti nelle cucine dei grandi ristoranti».

A seguire premiazioni dei vincitori del concorso fotografico “La Cucina e il cibo simboli di accoglienza”, bandito da Italia a Tavola lo scorso febbraio e rivolto a dilettanti, fotoamatori, studenti e professionisti.

I momenti conviviali

Sabato 7 aprile, alle 14, dopo il convegno sulla formazione, ad attendere gli invitati ci sarà un light lunch presso il Ristorante Ezio Gritti nel centro di Bergamo.

In conclusione della giornata di sabato si terrà una cena di gala al ristorante Da Vittorio-La Cantalupa a Brusaporto (Bg). Per l’occasione si costituirà una “super brigata” composta da barman (Fiorenzo Colombo, Danny Del Monaco e il suo staff, Marvin Dondossola, Marina Milan), cuochi stellati (Silvia Baracchi, Chicco e Bobo Cerea con Paolo Rota, Lorenzo Cogo, Enrico Derflingher e Gianni Tarabini, Riccardo Di Giacinto, Alfio Ghezzi, Filippo La Mantia, Luca Marchini, Rosanna Marziale, Alessandro Negrini e Fabio Pisani, Rocco Pozzulo e Seby Sorbello, Claudio Sadler, Ciccio Sultano, Viviana Varese), pizzaioli (Giovanni Santarpia, Giuseppe Vitiello) e pasticceri (Franco Aliberti, Federico Anzellotti, Vetulio Bondi e Paolo Sacchetti, Ernst Knam, Iginio Massari, Giuseppe Triolo). Alla cena parteciperanno i presidenti delle maggiori associazioni di cuochi e pasticceri: Fic, Euro-Toques, Le Soste, Jre, AMPI, Conpait. Ospiti d’onore tre cuochi di fama internazionale – Umberto Bombana, Annie Féolde e Niko Romito – tutti con 3 stelle Michelin così come i padroni di casa Chicco e Bobo Cerea.

Domenica 8, invece, dopo il convegno sull’innovazione, la due giorni del “Premio Italia a Tavola” si concluderà con un light lunch dalle ore 13.30 presso la Saps Agnelli Cooking Lab di Lallio, a cura della Nic (Nazionale italiana cuochi).

Gli altri eventi in programma

Nel pomeriggio di sabato, nella sede di Saps Agnelli Cooking Lab, a partire dalle 14.30 si terrà l’assemblea annuale dell’associazione Euro-Toques Italia, durante la quale verrà eletto il nuovo presidente. La manifestazione sarà ulteriormente arricchita da tre importanti momenti celebrativi, in cui verranno consegnati riconoscimenti e premi speciali. Il primo sarà sabato 7 aprile alle 13.30, al termine del convegno sulla formazione: saranno consegnati gli “Award” di Italia a Tavola, premi speciali attribuiti a personalità di spicco che si sono distinte nella realizzazione di progetti per valorizzare il settore. La sera dello stesso giorno, nel corso della cena di gala, saranno invece premiati i vincitori di tutte le categorie del sondaggio “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza”, 10ª edizione. Infine, domenica 8 aprile alle 13, al termine del convegno sull’innovazione, Italia a Tavolavalorizzerà alcune realtà del territorio consegnando dei premi speciali ad aziende bergamasche innovative.




Cucina di selvaggina, opportunità a km zero per i ristoratori bergamaschi

Le carni di selvaggina sono state al centro lunedì di un seminario promosso dall’Associazione commercianti in collaborazione con Una onlus nell’ambito del progetto “Selvatici e buoni: una filiera alimentare da valorizzare”. L’incontro ha rappresentato un’occasione di approfondimento della conoscenza delle carni di grossa selvaggina per i ristoratori del territorio e ha visto la partecipazione dei rappresentanti di tutti i partner del progetto: Petronilla Frosio, Presidente Ristoratori Ascom Bergamo, Nicola Perrotti, Presidente Fondazione UNA Onlus, Antonio Sorice, ATS Bergamo – Presidente Società Italiano Med. Vet. Preventivo, Paolo Lanfranchi, Università degli Studi di Milano, Lorenzo Bertacchi, Presidente Federcaccia Bergamo, Silvio Barbero Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Luca Pellicioli e Roberto Viganò, Studio Associato AlpVet, Eugenio Demartini, Ricercatore Dip. VESPA – Università degli Studi di Milano.
“La giornata – ha detto Petronilla Frosio, presidente del Gruppo ristoratori Ascom – ha offerto una grande opportunità di formazione a 360 gradi perché sono stati illustrati anche gli aspetti nutrizionali e le normative relative alle carni di selvaggina. Sono molti i ristoranti nella nostra provincia che le usano ma nella maggior parte dei casi vengono acquistate dai grossisti e si tratta di prodotti esteri. Oggi abbiamo avuto l’occasione di conoscere prodotti locali che in un momento di grande attenzione per il km zero è un grande vantaggio”.
“Sostenere il progetto Selvatici e Buoni – ha spiegato Nicola Perrotti, Presidente della Fondazione UNA Onlus – vuol dire valorizzare il patrimonio faunistico dei territori rispettando l’ambiente e dando nuovo impulso al turismo enogastronomico. Questo percorso virtuoso a Bergamo è già una realtà grazie alla collaborazione e alla lungimiranza di enti e istituzioni locali che per prime hanno capito le potenzialità della filiera della selvaggina come strumento per produrre nuova economia e nuovo lavoro. Come Fondazione UNA ci auspichiamo che il modello Bergamo possa essere replicato in molti in altri territori italiani”. Per Silvio Barbero, vicepresidente dell’Università di Pollenzo “La carne di selvaggina rappresenta una risorsa da valorizzare – ha commentato Silvio  – attraverso la creazione di una filiera certificata che parte dal bosco e arriva fino alla tavola includendo proficuamente diverse figure: cacciatori, macellai, trasformatori, operatori sanitari e ristoratori. Si processo di creazione di valore non solo dal punto di vista alimentare ma anche da quello economico e occupazionale. Sono felice – conclude Barbero – che il territorio bergamasco abbia sposato il progetto con impegno e passione, che intensificheremo di certo nei prossimi mesi”.

Il seminario è l’ultima delle iniziative messe in campo in questi mesi nella provincia di Bergamo nell’ambito del progetto “Selvatici e buoni” curato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva e sostenuto dalla Fondazione UNA Onlus, che punta a ridare valore ad un’eccellenza alimentare troppo spesso sottovalutata come la carne di selvaggina, che nel territorio bergamasco ha enormi potenzialità considerata la presenza di oltre 13.000 ungulati selvatici tra cui cervo, camoscio, capriolo e cinghiale.
A partire da settembre scorso si sono svolti tre corsi formativi, della durata di 16 ore ciascuno distribuiti in 5 lezioni, di cui 2 pratiche svolte rispettivamente nei Centri di Lavorazione della Selvaggina (CLS) ed una prova dimostrativa attraverso uno show cooking. I corsi hanno riscosso un’enorme adesione tra i rappresentanti del mondo venatorio, coinvolgendo complessivamente 126 cacciatori che hanno acquisito la qualifica di persona formata in armonia al Reg. CE 853/2004. Nel mese di novembre, inoltre, sono state realizzate quattro degustazioni guidate dal titolo ‘Selvatici e buoni…a tavola’ in altrettanti ristoranti di Bergamo città, valle Seriana e valle di Scalve, che hanno complessivamente coinvolto quasi 200 partecipanti ai quali sono stati proposti menù a base di carne di selvaggina locale. Durante la stagione venatoria appena conclusa, infine, è stata avviata la fase scientifica e di ricerca prevista dal progetto, attraverso una serie di campionamenti, eseguiti sugli ungulati selvatici prelevati, al fine di eseguire accertamenti sanitari finalizzati alla miglior definizione delle caratteristiche delle carni di selvaggina. Il programma delle attività del progetto Selvatici e Buoni proseguirà nei prossimi mesi con altre azioni previste tra cui un evento dedicato alla comunicazione dei risultati preliminari raggiunti.

La Fondazione UNA Onlus (Uomo, Natura, Ambiente) nasce dal confronto tra mondo ambientalista, agricolo, venatorio, scientifico e accademico, per far compiere un salto di qualità nella tutela e nella gestione della natura. Tale sinergia si è concretizzata in 5 progetti dedicati alla salvaguardia e alla valorizzazione della biodiversità. Si tratta di un vero cambiamento culturale che mette in connessione idee e progetti in cui i valori tradizionali delle comunità, il presidio del territorio e le attività ecologiche diventino un nuovo modo di agire dell’uomo, finalmente in equilibrio con l’evoluzione della natura.

 




Pubblici esercizi e ristorazione, ecco cosa cambia con il nuovo contratto

IMG_2432Bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, grandi aziende della ristorazione commerciale e collettiva, discoteche e sale giochi hanno un nuovo contratto di lavoro di riferimento, autonomo e dedicato solo al settore del fuoricasa italiano. Il nuovo Ccnl Turismo è stato rinnovato poco più di un mese fa, il 9 febbraio, con validità quadriennale.
Ascom Confcommercio Bergamo, in collaborazione con Fipe- Federazione Italiana Pubblici Esercizi e con l’Ordine dei Consulenti del lavoro, ha organizzato questa mattina, 14 marzo,   nella Sala Mosaico del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo (Ex Borsa Merci) in via Petrarca 10 un convegno per approfondire le novità del contratto che interessa la categoria.
Aumento in busta paga di 100 euro a regime, rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa, durata quadriennale e importanti innovazioni mirate al recupero di produttività sono alcune tra le principali novità. Il contratto per la Bergamasca va ad impattare su circa 4mila imprese. Coinvolti circa 12 mila addetti.
L’ incontro, moderato da Enrico Betti, responsabile dell’Area Lavoro Ascom, si è aperto con i saluti del presidente dell’Associazione Paolo Malvestiti, di Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo bar pasticcerie e vicepresidente Ascom, di Marcello Razzino, presidente dell’Ordine Consulenti del Lavoro e di Claudio Suardi, presidente dell’Associazione Consulenti del Lavoro.
Tra i relatori, Silvio Moretti, direttore Area Sindacale Fipe e Andrea Stoccoro dell’Area Sindacale Fipe. “Il rinnovo dopo più di quattro anni di negoziazione, segna una svolta importante nelle relazioni sindacali, con regole certe e adeguate alla normativa recente e che rispondono alle esigenze delle imprese del settore. Sono stati trattati argomenti innovativi quali la flessibilità di orario e il welfare, con sostanziali migliorie rispetto al passato” commenta Enrico Betti, responsabile dell’Area lavoro e sindacale Ascom Confcommercio Bergamo e componente della commissione nazionale Fipe- Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Il nuovo contratto, indipendente e svincolato rispetto ai precedenti, ha un campo di applicazione che interessa in Italia oltre un milione di addetti di un settore dove operano più di 300 mila imprese, con un fatturato di oltre 80 miliardi di euro.




Cucinare la selvaggina in Ascom un workshop per ristoratori

Per i ristoratori Ascom organizza un workshop dedicato alla cucina di selvaggina. Il seminario si tiene lunedì 12 marzo alla sala corsi dell’Ascom in via Borgo Palazzo 137 dalle 15 alle 18. Esperti della materia interverranno su diverse tematiche: Silvio Barbero dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenza illustrerà gli aspetti storici come la cultura e la tradizione legata al consumo della selvaggina nel territorio alpino; Roberto Viganò dello studio associato AlpVet spiegherà i principi nutrizionali di queste carni e come valorizzarle; Eugenio Demartini tratterà  gli aspetti di marketing e economici di questo mercato. La presentazione del progetto è a cura di Petronilla Frosio presidente del Gruppo Ristoratori Ascom, Nicola Perrotti, presidente della fondazione Una onlus, Maurizio Zipponi, presidente del Comitato Scientifico Fondazione Una onlus, Antonio Sorice, Ats Bergamo – presidente della Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva e Lorenzo Bertacchi presidente di Federcaccia Bergamo. Coordinerà l’incontro Luca Pelliccioli di Studio AlpVet. L’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto “Selvatici e buoni’ una filiera da valorizzare. Per iscrizioni e informazioni info@ascombg.it.




L’alta cucina omaggia la Giornata delle malattie rare

L’alta cucina sposa la solidarietà e mette a tavola una ricetta inconsueta in omaggio alla ricerca sulle malattie rare.  I ristoratori aderenti a Ingruppo, l’iniziativa che rende l’alta gastronomia «prêt-à-manger», hanno accettato con entusiasmo l’invito dell’Istituto Mario Negri a promuovere insieme la Giornata Internazionale delle Malattie Rare in programma oggi 28 febbraio. Abalone, Caviale di Lumaca, Pepe Timur di Tarai, Toothfish della Patagonia: sono solo alcuni degli ingredienti inconsueti che i ristoratori renderanno protagonisti delle ricette che cucineranno in occasione della Giornata devolvendo il valore simbolico del «piatto raro» (15 euro) all’Istituto Mario Negri, che da oltre 25 anni è impegnato nella ricerca sulle malattie rare. Tutti gli sforzi dei ricercatori di spostare sempre più avanti i confini della conoscenza sono volti a fare luce sui meccanismi di progressione delle malattie e a trovare nuove terapie farmacologiche e non, donando speranza a quei pazienti che ad oggi non hanno ancora trovato una cura. In Lombardia i pazienti con malattie rare riconosciute dal sistema delle esenzioni sono circa 70 mila, oltre 6.500 nella provincia di Bergamo.
Fil rouge dell’iniziativa: la ricerca. Ognuno dei 20 chef si è prodigato nello studio di un ingrediente esclusivo per sensibilizzare i palati più esigenti e per far sì che l’emozione di un gusto mai provato prima possa raggiungere direttamente il cuore. Per dare un aiuto concreto a chi da sempre combatte per realizzare importanti progressi nel campo della scienza.
“Mostra che ci sei, a fianco di chi è raro!” è questo il tema dell’undicesima Giornata Internazionale delle Malattie Rare: la comunità dei rari lancia un appello mondiale ai politici, alle istituzioni, ai ricercatori, alle aziende, per porre al centro dell’attenzione e dare visibilità alle malattie rare, ai pazienti, alle loro famiglie e agli operatori sanitari che li seguono condividendone difficoltà e speranze. Un’attenzione che il Mario Negri testimonia concretamente con gli oltre 25 anni di attività del Centro “Aldo e Cele Daccò” a Ranica. In questi anni l’Istituto ha dato un contributo sostanziale ad accrescere la consapevolezza del problema tramite campagne di sensibilizzazione, ha offerto ai pazienti sostegno, accompagnamento e informazioni utili supportate da elevate conoscenze scientifiche e tecnologie all’avanguardia. Sono stati realizzati molti progetti che spaziano dalla ricerca di base a quella epidemiologica, ma soprattutto alla ricerca clinica, accompagnati da un forte impegno nella divulgazione e nella formazione dei giovani ricercatori. Oggi il Centro Daccò è una realtà di riferimento nel contesto nazionale e internazionale. Dal 2001 è Centro di Coordinamento della Rete Regionale per le Malattie Rare in Lombardia.  Questi alcuni numeri dell’attività dedicata alle malattie rare dal Mario Negri: 26.060 richieste di informazioni da parte di pazienti, familiari e operatori sanitari. 2.774   pazienti e loro familiari di cui si conservano campioni biologici nella Biobanca malattie rare, 2.120  pazienti inseriti in tre Registri di malattie rare,
979  malattie rare segnalate al centro, 333 associazioni italiane di pazienti e familiari in contatto con il Centro, 676  mutazioni genetiche trovate, 131 geni studiati.
Pur interessando ciascuna un piccolo numero di malati, infatti, i ristoratori di Ingruppo sanno bene che le malattie rare sono solo apparentemente un problema di pochi: solo in Italia, sarebbero un milione e mezzo le persone colpite. È dunque importante l’aiuto di tutti. Anche degli chef che per l’occasione creeranno preparazioni uniche, con ingredienti insoliti e di difficile reperimento come le uova di Balik, il Garam Masala, il Kopi Luwak, il Fotoplancton Marino, le Uova di Chioccola, lo Yuzu, i Licheni della Valsassina e la Rosa Tajsolo per citarne alcuni.
La cucina di alto livello di Ingruppo, nata per valorizzare il moderno ristorante e che, grazie alla sua particolare formula negli anni ha conquistato migliaia di giovani, diventa così veicolo di valori e di azioni, di solidarietà e di impegno. E questo grazie alla sensibilità dimostrata da tutti i ristoranti aderenti che arrivano a contare ben 14 stelle, tutte in campo per la ricerca e per le malattie rare.

In occasione della giornata mondiale delle malattie rare, sarà possibile assaggiare nei ristoranti aderenti:
A’Anteprima (Chiuduno – Bg): Abalone
Al Vigneto (Grumello del Monte – Bg): Uova di Balik dei salmoni Keta dell’Alaska
Antica Osteria dei Camelì (Ambivere – Bg): Pastinaca
Casual Ristorante (Bergamo): Pepe Timur della regione Tarai nel Nepal
Colleoni & Dell’Angelo (Bergamo Alta): Garam Masala
Collina (Almenno S. Bartolomeo – Bg): Fegato e latticello di bottatrice
Da Vittorio (Brusaporto – Bg): Salicornia
Frosio (Almè – Bg): Tè alla rosa d’oriente
Il Saraceno (Cavernago – Bg): Kopi Luwak
La Caprese (Mozzo – Bg: Fitoplancton marino
Lio Pellegrini (Bergamo): Uova di chiocciola
LoRo (Trescore Balneario – Bg): Carraggenina
Nuova Trattoria Dac A Trà (Castello Brianza –Lc): Toothfish della Patagonia
Osteria della Brughiera (Villa d’Almè – Bg): Fava Tonka
Pomiroeu (Seregno – MB): Curcuma e licheni della Valsassina
Posta (S. Omobono Terme – Bg): Mais Scagliolo di Carenno
Roof Garden Restaurant (Bergamo): Farina integrale di mais nero
Ristorante Enrico Bartolini al Mudec (Milano): Yuzu
Ristorante Ezio Gritti (Bergamo): Muschio d’alta quota e rosa Taj
Villa Patrizia Ristorante (Petosino di Sorisole – Bg): Lombo di Bruna Alpina bergamasca




Fino al 30 aprile l’alta cucina si fa accessibile

Anche quest’anno la cucina stellata diventa più alla portata. Ritorna InGruppo, l’iniziativa che da cinque anni unisce l’alta cucina, l’autenticità del territorio e un menù a prezzo accessibile. Fino al 30 aprile, con l’esclusione del 1 aprile giorno di Pasqua, in 20 prestigiosi ristoranti della Bergamasca, con incursioni nelle provincie di Lecco e Milano, si potranno consumare menu completi (almeno un antipasto, un primo, un secondo e un dolce) comprensivi di vino, bevande e caffè, al prezzo prestabilito di 60 euro a persona (ad esclusione di tre locali dove  la spesa è di 120 euro. La formula è valida sia a pranzo che a cena compatibilmente con i giorni di apertura. La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata via telefono o via e-mail direttamente al ristorante, specificando la richiesta del menu “InGruppo” (basta indicare generalità, un contatto telefonico e attendere la risposta di conferma). L’iniziativa nasce per valorizzare il moderno ristorante, avvicinare anche la clientela più giovane o non avvezza alle bontà dell’alta cucina, facendole scoprire l’eccellenza a tavola.

L’edizione 2018 propone diverse novità: innanzitutto uno spirito solidale che si è concretizzato con la proposta di piatti dedicata alla Giornata delle Malattie Rare lo scorso 28 febbraio, in sodalizio con l’Istituto Mario Negri.  E poi uno speciale tributo a Gualtiero Marchesi, a quattro mesi dalla sua scomparsa, in agenda dal 26 al 30 aprile, nel finale della manifestazione. Altra Importante novità di questa sesta edizione è il numero dei partecipanti che sale a 20 con l’ingresso del ristorante stellato Pomiroeu di Seregno guidato dallo chef bergamasco Giancarlo Morelli. Un fuoriclasse della cucina che ha sempre considerato il riso tra gli ingredienti più nobili della tradizione italiana tanto da vincere il Risotto dell’anno nel concorso «Premio Gallo».
Quest’anno all’iniziativa se ne aggiunge un’altra, la nuova Guida InGruppo, con oltre 20 pagine dedicate ai prodotti del territorio, 20 schede dei ristoranti e tante ricette.  La Guida è distribuita gratuitamente ai clienti InGruppo e all’aeroporto di Orio al Serio.

I partecipanti – A’Anteprima (Chiuduno), Al Vigneto (Grumello del Monte), Antica Osteria dei Camelì (Ambivere), Casual Ristorante (Bergamo), Colleoni & Dell’Angelo (Bergamo Alta), Collina (Almenno S. Bartolomeo), Nuova Trattoria Dac A Trà (Castello Brianza – Lc), Da Vittorio (Brusaporto), Ristorante Enrico Bartolini al Mudec (Milano), Frosio (Almè), Il Saraceno (Cavernago), La Caprese (Mozzo), Lio Pellegrini (Bergamo), Loro (Trescore Balneario), Osteria della Brughiera (Villa d’Almè), Posta (S. Omobono Terme), Roof Garden Restaurant (Bergamo), Villa Patrizia Ristorante (Petosino di Sorisole), Ezio Gritti (Bergamo) e Pomiroeu (Seregno – MB). Un firmamento in cui si distinguono le tre stelle del ristorante Da Vittorio e le due stelle del Mudec di Enrico Bartolini, accompagnate dai premiati con una stella come il Casual di Bergamo (cucina guidata dallo chef Christopher Carraro), il Frosio, l’Antica Osteria dei Camelì, Il Saraceno, l’A’Anteprima, l’Osteria della Brughiera, il ristorante LoRo, il Dac a Trà e il Pomiroeu, – arrivando a contare ben 14 stelle.

 




La cucina bergamasca va in tv con Fiorella Visconti

Fiorella Visconti, cuoca e patron della Trattoria Visconti di Ambivere, è tra i concorrenti di Cuochi d’Italia, il nuovo programma dedicato alla cucina regionale di Alessandro Borghese, in onda dal lunedì al venerdì alle 19.30 su TV8. La sfida, guidata dallo chef romano vede in gara 20 cuochi tradizionali che si daranno battaglia ai fornelli a colpi di piatti tipici per vincere il titolo di ‘Miglior Cuoco Regionale d’Italia’. I piatti ad ogni puntata verranno giudicati dai cuochi Gennaro Esposito – classe 1970, napoletano e vero esperto della cucina del territorio in senso stretto – e Cristiano Tomei – classe 1974, toscano che ama utilizzare le diverse tecniche culinarie dal mondo, ma solo con materia prima locale. Visconti parteciperà in rappresentanza della Lombardia: porterà i suoi cavalli di battaglia: gli immancabili Casoncelli della Nonna Ida, i lessi al carrello, le paste fresche e le carni a lunga cottura: coniglio nostrano, arrosti e brasati, cucinati e, con loro, i prodotti di Ambivere e del territorio orobico.
Oltre alla cucina bergamasca la chef di Ambivere porterà la sua simpatia e la sua passione per il canto folcloristico e liturgico: nel corso delle puntate verrà simpaticamente punzecchiata a intonare canzoni bergamasche. La sfida prevede tre turni. Non possiamo rivelare il risultato della sfida, ma possiamo dire che la ‘nostra’ concorrente si è fatta onore difendendo la cucina bergamasca.

 

 




SIAE, cambiano i permessi rilasciati

Dal 1 gennaio di quest’anno il permesso/certificato rilasciato da Siae a chi organizza intrattenimenti musicali contiene alcune novità. Eccole, in sintesi.

Termini di riconsegna dei programmi Musicali  
Il nuovo termine ultimo per la riconsegna del Programma Musicale è fissato entro 90 gg dall’evento. Rimangono invece invariate le usuali scadenze previste per il pagamento dei compensi.

Promozione MioBorderò
A partire da quest’anno gli esercenti che organizzano intrattenimenti utilizzando la piattaforma MioBorderò – disponibile sul sito www.siae.it – e riconsegneranno in formato digitale i Programmi Musicali entro i termini di pagamento dei compensi per Diritto d’Autore – beneficeranno di una riduzione del 5% sull’importo da corrispondere, al netto delle eventuali riduzioni associative previste. Questa iniziativa promozionale di SIAE recepisce la richiesta più volte formulata da FIPE di premiare economicamente gli esercenti che, attivando le procedure informatiche predisposte dalla SIAE, consentono all’Ente una notevole riduzione dei costi digestione delle licenze. FIPE si sta impegnando affinché tale promozione venga estesa anche agli esercenti che richiedono il Permesso per Musica d’Ambiente.

Penali sui Programmi
In caso di mancata restituzione del programma musicale entro 90 giorni dall’intrattenimento, la SIAE applicherà una penale pari al 30% dell’intero compenso dovuto, con un minimo di 25 euro. In caso di errata indicazione dei brani eseguiti, l’Organizzatore sarà tenuto al versamento di una penale pari al 5% dell’intero compenso, con un minimo di 1,50 euro a brano. Per qualsiasi altra infrazione afferente alla compilazione del programma musicale, l’Organizzatore sarà tenuto al pagamento di una penale di 25 euro.Senza pregiudizio di eventuale azione civile e penale, la SIAE si riserva altresì di procedere alla segnalazione all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), organo competenze ad accertare ed irrogare le sanzioni previste dall’art. 41 D.Lgs 35/2017.

Obblighi di preavviso
L’organizzatore potrà annullare l’evento, o modificare le caratteristiche di esso precedentemente comunicate, entro e non oltre 12 ore prima del suo inizio. Solo in caso di sopravvenute cause di forza maggiore (es.: improvviso temporale estivo a ridosso dell’ora d’inizio dell’intrattenimento) l’esercente potrà richiedere il rimborso dei compensi versati per eventi annullati oltre tale termine. Infine, entro e non oltre il momento del rilascio del Permesso l’organizzatore dovrà comunicare se intende utilizzare anche opere interamente già licenziate direttamente dagli aventi diritto o da altre collecting.

Sul Permesso è indicato l’indirizzo email dell’Ufficio Territoriale SIAE al quale andranno inviate le comunicazioni ad esso pertinenti.

La SIAE infine ricorda che:

  1. a) è disponibile il Portale Musica d’Ambiente per l’attivazione di nuovi abbonamenti o per il loro rinnovo;
  2. b) sul sito www.siae.it sono disponibili gli elenchi delle opere con indicazione dei relativi titolari dei diritti, nonché l’elenco degli accordi conclusi fra SIAE ed altri Organismi di Gestione Collettiva e/o Entità di Gestione Indipendente. Sul medesimo sito, esperita apposita procedura di autenticazione, sarà consentito all’organizzatore anche l’accesso alle informazioni relative ai territori e ai diritti amministrati.

Gli uffici Ascom sono a disposizione degli associati per ogni ulteriore chiarimento.