Clusone, servizi più integrati nel nuovo Distretto socio sanitario

inaugurazione distretto sanitario Clusone (2)«Più servizi sul territorio e meno in ospedale. È questa la filosofia del nuovo modello di sanità su cui Regione Lombardia è impegnata in questi mesi per definire un nuovo quadro normativo». Una visione che trova un suo esempio nella nuova sede di Clusone del Distretto socio sanitario della Valle Seriana e Val di Scalve, come ha ricordato il presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, intervenuto all’inaugurazione insieme con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte, il direttore generale della Asl di Bergamo Mara Azzi, il sindaco di Clusone Paolo Olini e le autorità civili e religiose del paese.

Al Distretto Socio Sanitario della Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve fanno riferimento 24 comuni. La nuova sede, trasferita da via Matteotti, è stata realizzata in via Somvico (con ingresso dall’ex pronto soccorso dell’Ospedale San Biagio) per offrire spazi più funzionali agli utenti e servizi sempre più integrati.

Oltre al Distretto socio sanitario, la struttura ospita l’Ambito Territoriale del Comune di Clusone e, nel piano seminterrato, la sede dell’Avis provinciale. «La nuova sede di Clusone è una realtà assolutamente in linea con la riforma sanitaria che stiamo approvando perché integra i servizi sociali del Comune con quelli sanitari. Regione Lombardia ha investito una cifra importante, 1.800.000 euro, per la sua ristrutturazione, perché, come sancisce la Costituzione italiana, la salute dei cittadini è un diritto e va garantita a tutti». I tempi di realizzazione hanno rispettato le previsioni, «questo – ha sottolineato Mantovani – grazie alla collaborazione tra la Asl di Bergamo e le istituzioni locali che hanno unito le forze per dare rapidamente alle comunità del territorio una struttura che potesse rispondere ai loro bisogni».

inaugurazione distretto sanitario Clusone (1)All’interno del Distretto sono presenti i servizi di: Scelta e revoca, Ufficio invalidi civili, Dipartimento di Prevenzione Medica, Ambulatorio Vaccinazioni, Ambulatorio Pediatrico, Guardia Medica, Consultorio Familiare, Cead.

Tra i vantaggi dell’intervento ci sono l’integrazione con i servizi sociali dei Comuni nella logica della riforma, l’accorpamento di tutti i servizi in un’unica sede, il miglioramento degli spazi di accoglienza (nell’altra sede non era presente una sala di attesa), la dislocazione su due piani anziché su quattro come nella precedente sede, il superamento di tutte le barriere architettoniche, un totem per informazioni attivo 24 ore su 24, parcheggio con 9 posti riservati ai disabili (prima erano 2) con possibilità di accesso dell’ambulanza per la Commissione Invalidi e parcheggi gratuiti (prima erano a pagamento).




Assistenza sanitaria, il 6 luglio l’assemblea Masec

Masec logo

È in programma lunedì 6 luglio alle ore 15.30 l’assemblea annuale della Masec, la mutua volontaria dell’Ascom per l’assistenza sanitaria degli imprenditori e delle loro famiglie. I lavori si svolgeranno nella sede provvisoria di Bergamo dell’Associazione, nell’edifcio ex Una Hotel, in via Borgo Palazzo 154 (quarto piano, sala Apollo). All’ordine del giorno la relazione del presidente, l’esame e l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2014.

Masec è lo strumento che, attraverso tre diverse formule assicurative, copre i costi per ricoveri, visite ed esami ed offre convenzioni con strutture sanitarie e istituiti di cura.

Assemblea Masec 2015 – scarica la convocazione




TapMyHospital, la soluzione bergamasca per non perdersi in ospedale premiata al Forum Pa

TapMyHospital - premiazione rit
Foto di gruppo per i cinque progetti premiati.
Manuel Ronzoni (TapMyHospital) è il terzo da sinistra

 

La sanità che crede nelle tecnologie digitali per migliorare performance e rapporti con i cittadini ha trovato un’idea vincente anche a Bergamo. Si tratta di TapMyHospital, innovazione dedicata alle strutture ospedaliere realizzata da TapMyLife, start up con sede operativa in via Pignolo specializzata in soluzioni per la localizzazione all’intero degli spazi chiusi, dove la tecnologia Gps non funziona.

Il progetto è arrivato nella cinquina finale ed è stato premiato al contest nazionale #sipuòfaresanitàvicinalcittadinose … si dà spazio alle idee”, promosso dal consorzio Arsenàl.it – Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale, che ha presentato la selezione ad una giuria di esperti del settore eHealt nell’ambito del Forum PA 2015 di Roma, il più grande evento dedicato all’innovazione nella pubblica amministrazione, conclusosi lo scorso 28 maggio.

TapMyLIfe app-mapTapMyHospital è stato scelto tra 15 idee provenienti da tutta Italia e si è affermato in base ai criteri di utilità, innovazione e livello di realizzabilità previsti nel giudizio. Presentato dal responsabile commerciale Manuel Ronzoni, è una piattaforma che, integrandosi con dispositivi mobile e weareable – ossia indossabili, ad esempio dei braccialetti -, consente di individuare la posizione di dotazioni e persone anche in ambienti chiusi, dove, appunto, non è possibile affidarsi al Gps. Per un ospedale o una struttura sanitaria significa poter monitorare in tempo reale attrezzature, pazienti critici (ad esempio quelli con Alzheimer) e personale, così da ottimizzare risorse e sicurezza. Ma anche avere e mettere a disposizione dell’utenza un navigatore per muoversi con facilità in ambienti grandi e complessi. Chi entra in ospedale può quindi utilizzare il proprio smartphone per orientarsi e spostarti come fare con un Gps per raggiungere ambulatori, laboratori di analisi e degenti che abbiano condiviso la propria posizione. La posizione viene rilevata con una precisione inferiore al metro nel 96% dei casi e l’infrastruttura ha un costo inferiore del 70% rispetto alle tecnologie attualmente presenti sul mercato.

È una soluzione che l’azienda ha pensato anche per aeroporti, centri commerciali e grandi eventi, dove orientarsi è sempre un’impresa e il rischio di perdersi e perdere tempo è – non solo metaforicamente – dietro l’angolo. Il prodotto non è nuovo a riconoscimenti. Nella versione TapMyExpo for children, ovvero con braccialetto e app per individuare le attrazioni a misura di bambino e famiglia e tenere sotto controllo il piccolo, ha partecipato al bando della Regione Lombardia “Start Up per Expo”, classificandosi tra i primi 60 progetti e ad un soffio (25esima) dai migliori 24, che si sono aggiudicati la possibilità di presentarsi sul “palcoscenico” dell’esposizione milanese.

Ne avevamo parlato qui

Il bimbo? Non lo perdi più con il braccialetto made in Bergamo

Queste le altre idee per l’innovazione digitale nella sanità selezionate e presentate al Forum Pa

Collabobeat (presentato da Floriano Bonfigli, Digital Health Expericence srls, Fermo) – Piattaforma di collaborazione digitale tra medico e paziente che permette di condividere informazioni, dati e commenti. Tra i cinque finalisti ha ottenuto una menzione speciale: «La piattaforma – sicura, snella e chiara – permette al paziente di interagire con il medico in maniera proattiva, garantendo un elevato livello di compliance nel processo di cura che diventa anche occasione di empowerment.

ByMeds (presentato da Luca Crivellari, AppToTheCloud, Milano) – App mobile per prenotare e gestire gli appuntamenti con il medico di medicina generale ed il pediatra di libera scelta.

Medical Up (presentato da Emilia Bruno, Cosenza) – Piattaforma intelligente di cooperazione in ambito sanitario che offre un unico punto di accesso per agevolare non solo nella ricerca di un medico ma anche nella ricerca di un alloggio o di un itinerario per raggiungere il luogo di cura.

VEASYT Live! (presentato da Enrico Capiozzo, VEASYT srl, Venezia) – Servizio di video-interpretariato da remoto fruibile via web da computer, tablet e smartphone per lingue verbali (20 lingue oggi disponibili) e in lingua dei segni italiana (LIS) per persone sorde. Il servizio permette di interagire in modo professionale con qualsiasi tipo di utente/cliente.




Prescrizioni diagnostiche, «che non si arrivi all’intimidazione dei medici»

Nel dibattito suscitato dalla bozza d’intesa Stato-Regioni e Provincie Autonome sulla razionalizzazione e l’efficientamento della spesa del Servizio sanitario del 2015, l’argomento più caldo è quello della responsabilità patrimoniale del medico in caso di prescrizione inappropriata.

Ecco il contributo dell’Ordine dei medici di Bergamo, in questo intervento

 

di Guido Marinoni*

Guido Marinoni - ordine mediciLe recenti proposte presentate dalle Regioni sulla “razionalizzazione e l’efficientamento della spesa del SSN del 2015” prevedono che vengano definiti con decreto ministeriale i criteri per la prescrivibilità degli accertamenti diagnostici e dei ricoveri riabilitativi ad elevato rischio di inappropriatezza e, in caso di prescrizione inappropriata, il medico ne risponda con responsabilità patrimoniale. In poche parole, per alcune prestazioni di diagnostica e alcuni tipi di ricovero, il medico potrà procedere soltanto in situazioni definite per decreto, altrimenti pagherà di tasca propria.

Avviene già per i farmaci, ma l’impatto sul cittadino in questo caso sarà certamente più rilevante. Per i farmaci, infatti, il cittadino è comunque propenso ad affidarsi alle decisioni del medico e le indicazioni dei farmaci sono più specifiche e definite.

La diagnostica, invece, si colloca in un momento del percorso di cura caratterizzato dall’incertezza e, talvolta, dall’ansia e dalla paura, dal desiderio di voler sapere tutto e subito. Un taglio alla diagnostica ambulatoriale comporterà certamente un maggiore accesso al Pronto Soccorso.

Il medico, d’altra parte, si vedrà caricato di una responsabilità economica individuale pesantissima, dovendo rispondere di tasca propria e, in modo quasi schizofrenico stante gli ultimi orientamenti della giurisprudenza, dovrà pure rispondere civilmente e penalmente dei ritardi diagnostici. Una sorta di spinta ulteriore alla medicina difensiva.

Senza contare che, intanto che l’Antitrust sanziona la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri per avere vietato, nel Codice Deontologico, la “pubblicità promozionale”, il medico verrebbe invece “punito” se non si oppone al delirio di un consumismo sanitario.

È vero che il consumismo sanitario imperante, la pressione dei gruppi di interesse e, talvolta, anche la disattenzione dei medici rischiano di portare il nostro Servizio Sanitario all’insostenibilità economica. E la soluzione proposta da movimenti come “slow medicine” e “Choosing Wisely” (scegliere saggiamente), infatti, è quella di privilegiare il rapporto medico paziente e l’alleanza terapeutica rispetto alla fiducia esclusiva nella tecnologia, non basta però un decreto a cambiare le aspettative e la mentalità dei cittadini e le modalità organizzative di un sistema sanitario complesso come il nostro che – vale sempre la pena di ricordarlo – è considerato tra i migliori al mondo in termini di costo /efficacia.

La proposta delle Regioni sembra perseguire, con l’intimidazione dei professionisti, la logica del risultato finanziario a breve termine, che può essere l’esatto contrario del risparmio auspicato, che invece potrebbe realizzarsi investendo sui medici e sugli altri operatori sanitari, con interventi di incentivazione meritocratica, anche in ambito di appropriatezza.

Cosa ne pensa la nostra Regione?

*vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo