Corso “Go. In”: Prorogato al 25 marzo il termine delle iscrizioni

Le iscrizioni al “Go.In”, un progetto maturato grazie alla collaborazione tra l’Università degli Studi di Bergamo e il Bergamo Sviluppo, si prorogano fino al 25 marzo.

Un corso pensato per gli imprenditori, i soci, le figure con una certa responsabilità in azienda. Nei anni passati il “Go.In” ha maturato una bella proposta formativa, equilibrata e vivace, proponendo i temi attuali, magari un po trascurati, ma importanti, un’intensa interazione con i docenti e una giusta quantità di strumenti metodologici di ampia applicazione. Si tratta di un corso che da l’opportunità per aziende provenienti dai diversi contesti, anche con caratteristiche diverse, di incontrarsi, di confrontarsi e d’imparare cose nuove e di aprire orizzonti mai esplorati.

Rispetto alle edizioni precedenti quest’anno possono partecipare non solo PMI, ma anche grandi imprese e quelle con la sede legale fuori provincia di Bergamo (pagando la somma intera del costo di corso).

Il corso, affidato a docenti universitari e professionisti, approfondirà temi quali: internazionalizzazione, imprenditorialità e cambiamento; comunicazione interculturale in ambito imprenditoriale; nuovi paradigmi globali; parametri e stili comunicativi nella comunicazione interculturale; marketing: fondamenti di strategia e operatività; marketing mix e analisi dei fattori chiave d’acquisto; focus su Italia ed Europa; culture in trattativa; valore per i clienti e segmentazione del mercato; differenziazione della concorrenza e piano di marketing; innovazione digitale e competizione dirompente; business model canvas; il ruolo della leadership; identità dell’imprenditore e soggetto sociale; fiducia, team e cambiamento organizzativo; fare business in Russia; strategie di internazionalizzazione e di export.

La metodologia didattica del corso, a cui hanno già partecipato 218 imprenditori e dipendenti di imprese locali, prevede momenti di docenza frontale alternati allo svolgimento di giochi di ruolo, di business game, di laboratori e di project work di gruppo, per stimolare nei partecipanti un atteggiamento aperto all’innovazione e al mettersi in gioco.

Requisiti e iscrizioni online sul sito www.bergamosviluppo.it (sezione news scorrevoli nella homepage o pagina dedicata ai corsi Go. In’ nella sezione “Internazionalizzazione”). E’ prevista una quota di iscrizione (per le imprese della provincia di Bergamo il cofinanziamento da parte della Camera di Commercio riduce notevolmente la quota di partecipazione).

Tutti i candidati saranno invitati ad un colloquio conoscitivo nella sede di Bergamo Sviluppo, in via Zilioli 2 a Bergamo. 

Per informazioni contattare Bergamo Sviluppo-Azienda Speciale della CCIAA di Bergamo

Referente iniziativa: Silvia Campana, tel. 035/3888011 – campana@camcom.it




Distributori automatici, la svolta sostenibile passa da Bergamo

vending sostenibile
Le case dell’acqua Blupura, di Loreto (An), sono le prime a utilizzare gas naturali per la refrigerazione, cosa che ha fatto guadagnare al’azienda una menzione speciale da Greenpeace

L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di distributori automatici installati (oltre 800mila), seguita da Francia (590mila), Germania (545mila) e Inghilterra (421mila). Del resto, il nostro Paese è anche il principale produttore europeo di macchine per la distribuzione automatica, un segmento della meccanica italiana esportato in tutta Europa e anche a livello mondiale.

Le imprese di gestione che operano nel settore sono circa 3.000 e impiegano circa 33.000 lavoratori. Il mercato, tra automatico (macchine automatiche) e porzionato (macchine a cialde e capsule), vale complessivamente 3,4 miliardi di euro (di cui 1,8 miliardi rappresentano il solo mercato automatico) ed eroga 10,5 miliardi di consumazioni l’anno a 30 milioni di italiani.

Bergamo è considerata la culla del vending italiano. Nel 1959, infatti, Bianchi Velo, il noto marchio di biciclette, decise di diversificare i suoi interessi e iniziò ad importare distributori automatici di Nescafè prodotti in America e nel 1963 si realizzò il primo distributore di crema caffè espresso e bevande calde a marchio Bianchi.

Il primato continua e oggi, con 38 aziende di gestione di distributori automatici (tra cui il leader di mercato Gruppo IVS), tre aziende di fabbricazione, un’azienda di software per la distribuzione automatica e due aziende di sistemi di trattamento dell’acqua per il vending, il distretto bergamasco della distribuzione automatica è il maggiore in Italia, con un fatturato complessivo che sfiora gli 800 milioni di euro.

La nuova frontiera è quella della sostenibilità ambientale dell’intera filiera ed è proprio con l’Università di Bergamo (con il Gitt – Centro per la gestione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico) che Confida, l’associazione della distribuzione automatica del sistema Confcomercio, ha realizzato un progetto sulla sostenibilità come valore competitivo, portato avanti da cinque studenti – che hanno indagato le aspettative dei consumatori e le strategie per comunicare al meglio la sostenibilità – illustrato ieri in un convegno dedicato alle aziende che vogliono intraprendere percorsi in questa direzione.

171113 convegno vending sostenibile Università di Bergamo

«Come rappresentanti del terziario di mercato la cui origine è il commercio al dettaglio, non amiamo di certo il modello giapponese che sostituisce al commercio tradizionale i distributori automatici – ha evidenziato nel proprio intervento il direttore dell’Ascom di Bergamo Oscar Fusini -. Portiamo avanti, però, un’idea di sviluppo equilibrato che favorisce le diverse formule distributive dove tutti possano crescere con l’innovazione, la qualità e il servizio al cliente senza cannibalizzazioni estreme. In questo sistema la crescita della distribuzione automatica è stata formidabile e anticiclica rispetto a quanto avvenuto negli altri settori e molti fattori la stanno favorendo. L’efficienza della strumentazione, l’elettronica che ha sviluppato un miglior servizio al cliente, la capillarità della presenza dei distributori, la diversificazione dell’offerta, l’aumento della qualità delle prestazioni, la leva del prezzo hanno dato la possibilità di porsi sul mercato a condizioni economiche migliorative rispetto ad altre formule distributive».

Ma evoluzione tecnologica e marketing non bastano. «A Bergamo come in altri territori fortemente evoluti da un punto di vista sociale ed economico – ha evidenziato il direttore dell’associaizone – con la vendita non si risponde più a bisogni esclusivamente primari dei consumatori ma a esigenze di tipo esperienziale, sicurezza, salute e rispetto dell’ambiente. La qualità di un buon caffè e anche il suo prezzo restano le condizioni necessarie ma non sufficienti per competere in un mercato nel quale il valore che il consumatore attribuisce alla prestazione, tanto più in un settore nel quale non c’è contatto umano, sono e saranno sempre di più il rispetto dell’ambiente, la filiera corta e la salute».

Da parte sua, Confida ha dato vita già nel 2014 al progetto “Vending Sostenibile”, diventato anche un marchio e un sito internet (www.vendingsostenibile.com) messo a disposizione delle aziende associate che possono condividere le proprie buone prassi con le altre imprese del settore oltre che con enti e istituzioni.

Ad oggi il sito ha mappato 33 progetti di sostenibilità realizzati da imprese del settore della distribuzione automatica, tra i quali la sponsorizzazione da parte di N&W Global Vending di Valbrembo del primo Forum mondiale dei Giovani MAB (“Man and the Biosphere”) Unesco, dedicato allo Sviluppo Sostenibile, che si è tenuto dal 18 al 23 settembre 2017, nella Riserva della Biosfera del Delta del Po e a Padova, dove l’azienda ha installato sette punti ristoro con snack e bevande a valenza bio-salutistica, un erogatore d’acqua km 0 e un differenziatore per la gestione dei rifiuti. Oppure la “vending zone” della Serim di Paladina, dedicata agli studenti delle scuole superiori coinvolti, assieme alle famiglie, nell’utilizzo di un distributore dedicato con prodotti salutistici convenuti con le Asl, e ancora Ivs Italia di Seriate che raccoglie i fondi di caffè e li destina alla produzione di biogas.

 




L’Università di Bergamo accredita le start up degli studenti

Da sinistra: Tommaso Minola, Lucio Cassia e Sergio Cavalieri
Da sinistra: Tommaso Minola, Lucio Cassia e Sergio Cavalieri

L’Università di Bergamo è sempre più impegnata nel sostegno alle start up e al raccordo con il mondo imprenditoriale. È emerso nel corso della presentazione della finale di Start Cup, il progetto di formazione e accompagnamento delle nuove idee.

«L’Università di Bergamo ha recentemente approvato il Piano Strategico della Terza Missione – ha ricordato Sergio Cavalieri, prorettore delegato al Trasferimento Tecnologico, Innovazione e Valorizzazione della Ricerca – che, tra le sue linee, prevede il consolidamento del rapporto tra l’Ateneo e il tessuto economico-industriale del territorio attraverso il potenziamento delle attività di valorizzazione della ricerca e di trasferimento tecnologico. Start Cup Bergamo va proprio in questa direzione, mettendo a disposizione le competenze dell’Ateneo a favore degli aspiranti imprenditori del territorio. L’Ateneo ha inoltre recentemente approvato le linee di indirizzo per il sostegno alle startup, un documento unico nel suo genere in Italia che consente alle startup promosse dagli studenti universitari di avvalersi del titolo di “Startup accreditata dall’Università degli Studi di Bergamo” e accedere così ad una serie di servizi messi a disposizione dall’Università. Con queste misure l’Ateneo intende fornire un sostegno rilevante ai propri giovani nel valorizzare il loro talento inventivo e incentivare il loro spirito imprenditoriale, assumendo quindi nel territorio non solo il ruolo di fucina di laureati altamente qualificati, ma anche di motore di creazione e crescita di nuove imprese ad alto potenziale di sviluppo».

Lucio Cassia, presidente del Centro di Ricerca di Ateneo sulla Nuova Imprenditorialità (Cyfe), ha dichiarato: «A me piace pensare che Start Cup Bergamo non sia solo una business competition, bensì un laboratorio dove Istituzioni e Associazioni partecipano con entusiasmo verso il fine comune di sviluppo del territorio e del Paese. Un luogo dove sono posti a fattor comune valori e competenze differenti, per cambiare ciò che tende a spegnere lo slancio e alimentare ciò che invece dà carburante alle iniziative dei giovani. Stiamo costruendo un ecosistema innovation-friendly dove ognuno è chiamato a mettere in gioco il proprio talento».

«I nostri dati più recenti sulle startup innovative italiane, che presenteremo proprio durante la finale di Start Cup Bergamo – ha spiegato Tommaso Minola, direttore di Cyfe e Start Cup Bergamo -, ci dicono che i numeri sono in aumento. Il fenomeno è senza dubbio molto interessante; in particolare è sempre meno “improvvisato”, perché vi aderiscono individui con già qualificate esperienze professionali, derivanti da attività di ricerca in università o impresa. Tuttavia, i nostri dati ci dicono che per il successo di una nuova impresa è rilevante il livello di formazione imprenditoriale poiché questo genererebbe un maggiore orientamento alla crescita, al rischio imprenditoriale, all’internazionalizzazione. Con Start Cup Bergamo cerchiamo di lavorare su questi aspetti, fin dalle fasi preliminari della nascita dell’impresa».




Dall’ombrello automatizzato alla piattaforma per creare birre: venti idee d’impresa in gara con Start Cup

start cup - partecipanti 2017
Tante soluzioni per la salute e l’assistenza, ma anche nuovi prodotti – dall’ombrello al braccialetto, all’arredamento -, piattaforme commerciali, formative e persino per creare birre personalizzate, app. Sono tante le nuove idee imprenditoriali nate nell’edizione 2017 di Start Cup, l’iniziativa di formazione e accompagnamento imprenditoriale dell’Università degli Studi di Bergamo, che vivrà la finale lunedì 9 ottobre, nell’ambito di BergamoScienza.

La giornata, al Campus universitario di Sant’Agostino, si articola in due momenti: dalle ore 15 le startup in gara si presentano al pubblico in una vera e propria “fiera delle idee”, allestita nel chiostro; dalle 17, nella cornice dell’Aula Magna, la finale, gara a colpi di elevator pitch davanti alla giuria e a due ospiti d’eccezione: Olivia Nicoletti, Cambridge Enterprise, esperta in nanotecnologie, e Vincenzo Russi, presidente e amministratore delegato di e-Novia, spin-off dell’Università di Bergamo, che si occupa di creazione di spin-off, accelerazione d’impresa, sviluppo di proprietà intellettuale e trasferimento di innovazione alle imprese.

Da cinquanta, sono giunti fino alla fase finale venti team. I loro progetti si confronteranno direttamente con una giuria tecnica e successivamente saranno presentati con il format dell’elevator pitch (ovvero il discorso che un imprenditore farebbe ad un investitore se si trovasse per caso con lui in ascensore), davanti al pubblico di BergamoScienza, giurati – sia di estrazione imprenditoriale che accademica – ed investitori.

I progetti vincitori si aggiudicano premi in denaro e viaggi presso le capitali europee della formazione imprenditoriale.

Da quest’anno, i progetti che partecipano a Start Cup Bergamo avranno ancora più opportunità di sviluppo: dopo l’evento finale, infatti, l’Università degli Studi di Bergamo continuerà ad offrire la propria collaborazione diretta attraverso un percorso di accreditamento e di supporto finalizzato all’apertura dell’impresa.

Il percorso, nel suo insieme, si articola in più passaggi: eventi di orientamento, che coinvolgono i tre campus UniBg (Ingegneristico, Economico-Finanziario, Umanistico); il collegamento con l’iniziativa “Campus Entrepreneurship”, che ha previsto borse di mobilità per sviluppare l’idea d’impresa in un contesto internazionale durante la fase di formazione imprenditoriale; evento di raccolta di idee durante lo Start Cup Weekend (26 e 27 maggio 2017) e la fase dedicata alla formazione imprenditoriale (4 mesi in totale), il cuore di Start Cup Bergamo, che ha supportato i team imprenditoriali nel trasformare la propria idea in un business plan mediante una formazione approfondita ed un affiancamento da parte di accademici ed esperti dello startup d’impresa.

Le idee in gara

  • AISent (di Michele Ermidoro) – Un innovativo sistema di allerta per luoghi pubblici, basato sul riconoscimento dei suoni.
  • ArgoChem (di Claudio Colleoni) – Un prodotto chimico ad alto valore aggiunto e a basso impatto ambientale.
  • Articolo 34 (di Gabriele Pellicioli) – Piattaforma per la formazione online degli aspiranti avvocati.
  • Certificar (di Stefano Lussana) – App per smascherare le automobili con chilometraggio contraffatto.
  • DeliGreen (di Valentina Moro) – Una piattaforma che integra la filiera dei prodotti “Green”, facilitando lo scambio di informazioni tra il produttore e il consumatore.
  • Ermes (di Riccardo Tripepi) – Carrozzina innovativa per persone con disabilità, che punta a facilitare i movimenti del paziente e dei suoi assistenti.
  • FactoryBrewer (di Giorgio Pirovano) – Piattaforma per la creazione di birre personalizzate assistiti da esperti.
  • Farmemo (di Alessio Longhi) – Un innovativo promemoria “smart” per l’assunzione di farmaci.
  • HealthHelper (di Antonio Surace) – Social network a supporto dell’approvvigionamento di farmaci da parte dei pazienti.
  • HowToPay (di Luca Armanni) – Soluzioni tecniche di pagamento adattabili e personalizzate.
  • Istruzioni Parlanti (di Graziella Carbone) – Audio-cartoline per persone anziane.
  • LetsFit24 (di Frederic Nicolas Didier) – Servizio per l’allenamento in palestra ovunque ed in ogni momento.
  • Limitless (di Luca Merisio) – Soluzioni modulari riadattabili per l’arredamento “smart”.
  • Stefano Carrara (di MarketPlace B2B) – Piattaforma per lo scambio commerciale tra aziende di diversi settori.
  • PigreQuo (di Paolo Salvi) – Rilavorazione di materiali grezzi per la produzione di beni rivolti ad un mercato d’elite.
  • Pocket Umbrella (di Simone Pelati) – Innovativo ombrello automatizzato e compatto.
  • Q-Walk (di Niccolò Sala) – Dispositivo per la riabilitazione dei pazienti con problemi di deambulazione.
  • Save The Bridge (di Edoardo Nodari) – Sistema per la mappatura e il monitoraggio dei ponti sulla viabilità ordinaria.
  • Twisty (di Martina Garletti) – Innovativo bracciale per il mercato del fashion.
  • UniBooKapp (di Greta Zamperoni) – Piattaforma per la compravendita di materiale scolastico e universitario.

L’evento è ad ingresso libero. È raccomandata la prenotazione on line sul sito di BergamoScienza.

 




Incontri di moda, luce e design. In Università il patron di Max Mara

Max_Mara_Flagship_storeLuigi Maramotti, presidente del gruppo Max Mara, prestigioso brand della moda made in Italy, è il prossimo ospite della rassegna di incontri Moda, Design, Luce nell’Italia del Novecento. Nell’Aula Magna ed ex Chiesa di Sant’Agostino dell’Università degli Studi di Bergamo giovedì 20 aprile alle 17 terrà la conferenza ad ingresso libero “Connettere la creatività”.

L’appuntamento è parte di una serie di eventi che porteranno all’Università di Bergamo alcuni tra i più importanti architetti, industrial designer e fashion designer italiani, un’iniziativa che rientra nel percorso che l’Università sta seguendo, unendo l’intreccio tra i saperi e gli insegnamenti accademici, con un dialogo aperto al mondo artistico e professionale.

La rassegna proseguirà il 26 aprile con l’intervento “Sine lumine pareo” di Enzo Catellani e il 16 maggio con Beppe Finessi, che traccerà il “Ritratto del designer contemporaneo”. La giornata di chiusura del 19 maggio avrà come ospite uno dei nomi più celebri del design italiano, Alessandro Mendini, che terrà una conferenza sul tema Design di Parole.

Luigi Maramotti è il presidente della casa di moda italiana Max Mara, che insieme ai fratelli Ludovica e Ignazio porta avanti l’azienda di famiglia secondo la visione del padre e fondatore Achille, che fonde alta qualità e design chic e la cui attività si è estesa tra Cina, Russia e Brasile. Negli anni Maramotti ha avviato una serie di attività che mettono al centro le donne e la creatività come il Max Mara Art Prize for Women la cui prima edizione è stata nel 2005 in collaborazione con Whitechapel Gallery di Londra e Women in Film Max Mara Face of the Future Award, che ha aperto i battenti l’anno successivo. Nel 2015 il connubio tra arte e moda prosegue a New York con la serata di inaugurazione della nuova sede del Whitney Museum del Meatpacking District della metropoli americana che porta la firma proprio della casa di moda italiana.

La rassegna Moda Design Luce nell’Italia del Novecento è il risultato di una collaborazione interdisciplinare e interdipartimenatale, che nasce dal curriculum di studi in “Moda, Arte, Design e Cultura Visiva”. Pur afferendo al Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione, questo percorso contempla un’offerta formativa con moduli di insegnamento espressamente pensati ed erogati da docenti del Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Università degli Studi di Bergamo.




Più ricerca e dialogo con il territorio, l’Università traccia la rotta per i prossimi tre anni

«Un nuovo triennio si apre per l’Università di Bergamo, che prosegue il suo sviluppo tra innovazione e diversificazione della didattica, potenziamento della ricerca e radicamento del suo ruolo di interlocutore in dialogo e in ascolto con la città». Questi i nuclei fondamentali del Piano Strategico di Ateneo sottolineati oggi dal rettore Remo Morzenti Pellegrini durante la presentazione ufficiale tenutasi nel Campus Economico e Giuridico dell’Ateneo di via dei Caniana, in cui è stata annunciato il passaggio ufficiale di testimone tra il direttore generale uscente Giuseppe Giovanelli e Marco Rucci che entrerà in servizio a marzo.

Remo Morzenti Pellegrini
Remo Morzenti Pellegrini

Tra le novità principali presentante anche una nuova tornata di reclutamento: «Durante il Consiglio di Amministrazione di oggi – spiega il rettore – abbiamo deliberato l’avvio di procedure per assunzione 11 ricercatori e 2 professori ordinari e 4 di seconda fascia, rese materialmente possibili dai finanziamenti ricevuti alla fine dello scorso anno».

Una decisione che si affianca a un Piano Strategico di Ateneo che contiene una scommessa sull’offerta formativa relativa ai prossimi tre anni: «Lavoreremo a un rinnovamento continuo dei corsi proposti, strutturandoli in modo da far emergere peculiarità che li distinguano da quelli disponibili in altri atenei – ha spiegato Matteo Kalchschmidt, prorettore all’Internazionalizzazione illustrando i principali punti del documento –. Fondamentale per noi anche caratterizzarci come “research university”, dove si fa ricerca e non solo “teaching university” in cui ci si limita ad attività didattiche, una scelta che si concretizzerà grazie all’aumento degli investimenti nella ricerca. Anche sul piano dell’internazionalizzazione continueremo a lavorare sulla proposta di corsi di laurea in inglese e sulla mobilità studentesca all’estero. Non mancherà il legame con il territorio e un potenziamento del trasferimento tecnologico».

Un tema che Paolo Buonanno, prorettore delegato alla Ricerca scientifica di Ateneo ha messo a fuoco sottolineando «l’importanza di attirare fondi e incidere negli ambiti territoriali rilevanti per generare ricadute sociali e industriali positive».

Nel ambito dell’orientamento degli studenti invece il Piano Strategico di Ateneo «sosterrà l’orientamento permanente, in collaborazione con le scuole del territorio – spiega Marco Lazzari, prorettore delegato all’Orientamento –. Si può fare molto oltre all’open day per i maturandi, già oggi lavoriamo anche con le classi terze e quarte delle scuole superiori e siamo anche partner di un progetto che coinvolge anche i ragazzi delle medie a cui partecipano anche l’Università Bicocca, quella di Pavia e la Cattolica. Un ultimo aspetto non meno importante è l’orientamento in uscita per cui proponiamo tirocini all’estero che influenzano le possibilità di accesso al mercato del lavoro dei nostri studenti».

«Una volontà confermata anche dall’internazionalizzazione, che tocca diversi ambiti disciplinari – spiega Stefania Maci, prorettore alla Didattica – dall’International Medical School presentata di recente, agli studi in turismo totalmente trasformati con didattica in inglese».

Sarà il Piano Strategico di Ateneo a fornire le linee programmatiche al nuovo direttore generale Marco Rucci, che dopo esperienze negli Atenei di Bari e Verona è stato selezionato tra 21 candidati per il posto ricoperto da 17 anni da Giuseppe Giovanelli e scelto per il suo profilo che costituisce un «riferimento per un’amministrazione solida», come ha commentato il rettore.

«Spero di riuscire a realizzare quelle che sono le linee generali per garantire servizi con trend positivo – ha commentato Marco Rucci – è una sfida importante per un Ateneo già ben gestito e amministrato, giovane, dinamico, internazionale e allo stesso tempo legato al territorio».

Al passaggio di testimone Giovanelli ha restituito un’immagine di «Università cresciuta con successo grazie a una progettualità condivisa, che ha compreso tutti, dai rettori che si sono susseguiti, ai direttori di dipartimento e ai prorettori, a docenti e personale tecnico amministrativo. Le cose, tutte, si fanno trovando un’intesa comune».




Addio alla professoressa Bertocchi, «è stata fondamentale per la crescita dell’Università»

maria-ida-bertocchiL’Università di Bergamo dice addio alla professoressa Maria Ida Bertocchi, venuta a mancare questa mattina dopo una breve malattia. Nata a Bergamo 65 anni fa, ha insegnato matematica nell’Ateneo cittadino sin dal 1979, ricoprendo per due mandati (dal 1996 al 2002) l’incarico di preside della Facoltà di Economia e dal 2009 al 2012 quello di direttore del Dipartimento di Matematica, Statistica, Informatica e Applicazioni.

È stata anche prorettore vicario dal ’96 al ’99, mentre dal 1993 è stata coordinatrice del Dottorato di ricerca in “Metodi computazionali per le previsioni e le decisioni economiche e finanziarie” poi Direttrice di Scuola di Dottorato di ricerca in Economia, Matematica Applicata e Ricerca Operativa, oggi Dottorato in Analytics for Economics and Business.

Nel dare l’annuncio l’Università la ricorda come «una persona che con la sua passione, la sua serietà e il suo impegno ha dato un contributo fondamentale nella crescita dell’Ateneo in questi anni».

Marida Bertocchi si era candidata alla carica di Rettore nel 2009, quando è stato eletto Stefano Paleari. Qui il suo programma in cui è racchiusa la sua visione dell’Ateneo come luogo di formazione, ricerca e partecipazione.

La salma è composta nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, i funerali si svolgeranno sabato 19 novembre alle ore 10 nella Parrocchiale di Sant’Alessandro in Colonna, a Bergamo.




L’auto elettrica si ricarica senza cavi, l’idea vincente della Start Cup

Un sistema che, una volta posizionato in garage, automatizza completamente il processo di ricarica di un veicolo elettrico, senza bisogno di perdere tempo collegando i cavi. Si chiama DazePlug ed è il progetto che ha vinto la settima edizione di Start Cup Bergamo, la business plan competition dell’Università, che supporta gli studenti e i giovani del territorio, ma anche chi ha qualche anno in più, nello sviluppo di attitudini imprenditoriali e nella costruzione di un progetto d’impresa.

L’idea, messa a punto da Giacomo Zenoni e Andrea Daminelli dell’Università di Bergamo, si è aggiudicata il primo posto alla finale di ieri nell’aula magna di Sant’Agostino in Città, vincendo la sfida con altre 15 proposte. Al secondo posto la start up Tropico dei Colli, rappresentata da Giulia Serafini, che ha avviato la coltivazione in città di piante da frutta esotiche con metodo biologico. Terzo classificato SmokyFiber, di Giorgia Carissimi, l’unico progetto attualmente in circolazione che si propone di combinare la raccolta di un rifiuto altamente inquinante e dannoso per l’ambiente, come i mozziconi di sigaretta, e il riutilizzo dello stesso con il duplice scopo di ottenere energia e un materiale ad alte prestazioni tecniche.

Il premio per i vincitori è un periodo di accelerazione dell’idea imprenditoriale presso il polo di innovazione tecnologica dell’Università di Cambridge, per il secondo e il terzo posto attività di accompagnamento rispettivamente presso Confindustria Bergamo e Bergamo Sviluppo.

Anche quest’anno Bergamo si è confermata la provincia con il maggior numero di partecipanti. La finale regionale si terrà a Milano il prossimo 18 ottobre, la fase nazionale si terrà invece a Modena l’1 e 2 dicembre.

Ecco le altre idee in gara

Aghostino

Un piccolo “attrezzo” che permette di risolvere un problema specifico e comune a tutti: trovare i calzini appaiati nel posto giusto e al momento giusto.

Art Surfing

È un social che mette in contatto artisti, appassionati di arte e proprietari di spazi interessati ad ospitare eventi e mostre d’arte, diventando curatori per un giorno.

Ascensore Sicuro

Manutenzione di ascensori mediante sensori controllati da remoto ed installazione display video in cabina.

Ascolta la mia voce

Audio- cartoline per il mercato dei souvenir religiosi. Tra quelle realizzate c’è già il discorso alla lune di Papa Giovanni XXIII.

BedForU

Un portale che vuole aiutare chi è in cerca di un appartamento o di un coinquilino oppure chi ha un appartamento libero ed è disposto ad affittarlo ad uno studente universitario, facilitando la scelta dell’appartamento e del coinquilino più adatto.

Cluerz

Un servizio al turismo che, attraverso un’app mobile, consente di vivere la visita ad una località come una caccia al tesoro, con tanto di trofeo virtuale.

FearOff

Un dispositivo di sicurezza indossabile che consente, grazie ad un impulso, di inviare una richiesta di soccorso multipla attraverso il proprio smartphone. Una lista di destinatari pre impostati all’interno dell’applicazione riceverà un sms contenente la posizione gps della persona in difficoltà. Utile in situazioni di pericolo come valanghe, terremoti, aggressioni.

Inogra

È una farina a base di legumi secchi. Ha un elevato tenore proteico, un minor apporto di carboidrati, la presenza di molte fibre e vitamine e una naturale assenza di glutine. Inogra® è il nome commerciale del composto di farine con il quale si vuole produrre pasta secca corta in diversi formati.

Marketing4.fitness

È un “Sistema Intelligente di Marketing automatico” per palestre.

PeekEasy App

Un’app che consente di seguire i propri interessi da un territorio scelto. È basata sugli hashtag e copre qualsiasi interesse.

Solving Solution

Un prodotto brevettato che rappresenta un’evoluzione della tecnologia a sali d’argento nata per contrastare la formazione batterica nei fluidi a base acquosa in sostituzione dei più pericolosi e impattanti battericidi chimici. Completamente atossico, trova applicazione sia nella stabilizzazione dei fluidi utilizzati nelle lavorazioni meccaniche e in in differenti altri settori.

TouriSmART

Un’applicazione ideata per fornire un supporto completo, pratico e personalizzato, per una visita a scopo artistico – culturale.

TrucksApp

Un compagno di viaggio virtuale che parla e dialoga letteralmente con il camionista, utilizzando un innovativo sistema di interazione vocale. Il camionista potrà chiedere assistenza sui vari punti d’interesse e le risposte avverranno tramite consultazione di un enorme database continuamente aggiornato tramite l’interazione degli stessi camionisti di tutta Europa.




Dalmine, più spazi per Ingegneria con il recupero dell’ex cabina Enel

Il campus universitario di Dalmine si amplia grazie al recupero dell’ex cabina primaria di distribuzione elettrica. Qui infatti troveranno spazio laboratori, centri di ricerca e nuove aule per gli studenti della Facoltà di Ingegneria.

La nuova destinazione d’uso dell’area, oltre 5.700 mq, è frutto dell’accordo siglato lo scorso maggio tra e-Distribuzione (dal 30 giugno il nuovo nome di Enel Distribuzione) e Università degli Studi di Bergamo, grazie al quale si è resa possibile la riqualificazione dello spazio. Nello specifico, l’intesa prevede la cessione dell’area dell’ex cabina primaria di via Marconi all’Ateneo, così come indicato nel Piano di Riqualificazione delle aree concordato con la Regione Lombardia.

L’azione è stata possibile grazie all’interessamento e al sostegno dell’onorevole Elena Carnevali che ha favorito l’incontro tra gli obiettivi del bando per iniziative di elevata utilità sociale di Inail e le esigenze di potenziamento dell’Università degli Studi di Bergamo e con le politiche di riqualificazione urbana complessiva del Comune di Dalmine. Il costo dell’intera operazione è di 5 milioni (di cui un milione per l’acquisizione della struttura), la consegna dell’opera è prevista per la meta del 2019.

Dalmine - ampliamento campus ingegneria (1) Dalmine - ampliamento campus ingegneria (2)

Gli spazi

L’intervento, anche per corrispondere allo strumento urbanistico comunale, prevede la conservazione dell’immobile principale dell’ex centrale e il possibile recupero con demolizione e ricostruzione diversa delle aggiunte successive. Questa operazione permetterà di ricavare all’interno dell’immobile uno spazio visiting e orientamento al piano terra, aule per didattica, aule per didattica destrutturata e laboratori, aule studio e uffici al primo piano, da dove sarà possibile avere accesso anche alla biblioteca già esistente nell’edificio adiacente.

L’intervento sugli spazi aperti dovrebbe ricomprendere una riqualificazione con verde-giardino fruibile da parte degli studenti e una riqualificazione dell’adiacente spazio di parcheggio sterrato.

L’accordo

L’Università degli Studi di Bergamo acquisisce l’immobile da Enel, essendo stata favorevolmente valutata per la partecipazione al bando Inail (Gazzetta Ufficiale n. 160 del 13/07/2015) di finanziamento strutture per formazione “manifestazioni di interesse per l’effettuazione di iniziative immobiliari di elevata utilità sociale”, nella tipologia C, riguardante l’acquisizione di immobili da ristrutturare.

La procedura prevede di conferire ad Inail la proprietà dell’immobile unitamente agli elaborati approvati di progettazione esecutiva. I costi delle operazioni saranno a carico dell’Inail e le amministrazioni interessate dovranno corrispondere all’Istituto un canone di locazione corrispondente al 3% del costo complessivo dell’opera di cui si acquista la proprietà, con margine aggiuntivo per opzione percorribile di affitto-riscatto.

Le prossime tappe

  • pubblicazione bando progettazione ottobre 2016
  • assegnazione incarico progettazione-direzione lavori gennaio 2017
  • progettazione preliminare-definizione termini accordo convenzionale con Comune di Dalmine: marzo 2017
  • acquisizione/approvazione elaborati di progettazione esecutiva e perfezionamento accordo convenzione con Comune di Dalmine giugno 2017

L’Università e il territorio

Le regole urbanistiche prevedono per questa struttura anche una funzione di servizi di livello territoriale: il progetto completa il fronte del campus di Ingegneria e ha evidentemente valore nel riqualificare l’area dell’Università in relazione al tessuto urbano circostante, un obiettivo di interesse prioritario per l’Amministrazione di Dalmine. Questo intervento inoltre rappresenta un esempio importante di qualificazione urbana e insieme una rappresentazione evidente di un rafforzamento del polo scientifico-tecnologico di Dalmine come settore strategico di sviluppo territoriale.




Master in Gestione della Manutenzione Industriale, «un rapporto virtuoso tra Università e territorio»

master-in-gestione-della-manutenzionedi Sergio Cavalieri*

Negli ultimi anni l’Università degli Studi di Bergamo ha dimostrato un interesse e un impegno crescente nel costruire con il territorio un dialogo permanente e un rapporto virtuoso. Un esempio di questa forte relazione è dato dalla presenza più che decennale del Master in Gestione della Manutenzione Industriale (MeGMI). Tale Master Executive, erogato congiuntamente dalla SdM School of Management dell’Università degli Studi di Bergamo e dal MIP – Graduate School of Business del Politecnico di Milano, ha visto la partecipazione di più di 150 professionisti operanti nel settore della gestione degli asset industriali. Tenaris, Italcementi, Brembo, Siad, furono le prime aziende del territorio a sentire l’esigenza di creare dei percorsi formativi altamente professionalizzanti per il proprio personale e in risposta a questa necessità l’Università di Bergamo e il Politecnico di Milano hanno progettato un master che avesse contenuti formativi non solo strettamente legati al mondo accademico ma che prevedesse il coinvolgimento di esperti provenienti dal mondo industriale, consulenziale e normativo.

Date queste peculiarità, nel corso degli anni, la partecipazione è stata allargata non solo alle aziende del territorio ma anche a realtà come Reti Ferroviarie Italiane, Gruppo ENI, IVECO, CNH Italia, etc.. a garanzia della validità dei contenuti proposti e del valore aggiunto che una formazione di questo genere può apportare ai contesti produttivi e ai provider di servizi a rete. Proprio la forte sinergia del Master MeGMI con il mondo industriale ha permesso di aprire un tavolo di lavoro permanente che vede coinvolti docenti e ricercatori di atenei nazionali e internazionali e esponenti industriali sui temi riguardanti le nuove tecnologie e i paradigmi tipici dell’industria 4.0. Sensori intelligenti, internet delle cose e realtà aumentata sono solo alcuni dei termini che si stanno diffondendo nel linguaggio comune ma che rappresentano una sfida a cui entrambe le realtà, industriale e accademica, devono far fronte.

L’esigenza di una formazione specifica sulle tecnologie abilitanti è ulteriormente rimarcata dalla natura delle stesse, che richiedono soluzioni adattate ai contesti aziendali di interesse. Il fattore umano, di conseguenza, ha un ruolo fondamentale nel selezionare e nell’integrare la tecnologia secondo criteri di accessibilità, robustezza e funzionalità. Se gli oggetti e i processi diventano progressivamente sempre più “intelligenti” anche le persone dovranno modificare il modus operandi: da tecnici diverranno progettisti, da esecutori a co-decisori, lasciandosi alle spalle attività laboriose, rischiose e ripetitive a favore di una maggiore responsabilità decisionale. Di fronte a questo scenario la formazione di alte professionalità rappresenta un requisito essenziale per competere in un contesto sempre più dinamico e frammentato.

A conclusione della XI edizione del Master, si è tenuto su tali temi il Convegno “Innovare la Manutenzione nell’era dell’Industria 4.0: opportunità, criticità e soluzioni”. L’evento ha visto la presenza di personalità di spicco provenienti dal mondo industriale e accademico che hanno discusso di queste tematiche di rilevanza crescente nel contesto dell’asset management. Ed è da questa occasione che si può trarre una testimonianza sul valore del percorso: «Ho imparato che non esiste “Una Manutenzione” ma la scelta organizzativa che si privilegia per la propria realtà deve essere costruita e implementata avendo piena padronanza delle tecniche, delle innovazioni presenti e dei processi dell’intera azienda – sono le parole dell’ingegner Mario Guarino di Acciai Speciali Cogne -. Il Master ha rafforzato e ampliato il mio bagaglio tecnico-gestionale in campo manutentivo ma non solo e mi ha offerto continui e innumerevoli confronti con i miei colleghi di corso, permettendomi di costruire un network ancora oggi importante nella gestione del mio lavoro quotidiano».

*prorettore delegato al trasferimento tecnologico, innovazione e valorizzazione della ricerca dell’Università degli Studi di Bergamo e direttore del MeGMI