Da oggi fino al 25 marzo sarà solo una corsa contro il tempo. Per la terza compagine che, nella prossima assemblea del 20 aprile, andrà ad inserirsi tra la lista capitanata da Andrea Moltrasio e da Giorgio Jannone nel rinnovo dei vertici di Ubi, il rush finale al fatidico termine per la presentazione della squadra, si correrà sul filo del rasoio. Cinquecento firme da raccogliere e autenticare costituiscono un bel daffare. Confermato nel professor Andrea Cesare Resti – 47 anni, bresciano, docente alla Bocconi ma con trascorsi anche all’Università di Bergamo – il capolista, l'ultima settimana è stata contrassegnata da un valzer di consultazioni per la costruzione della compagine che proporrà non ventitré nomi, ma diciotto soltanto. Uno sfoltimento, per la lista denominata “Ubi, Banca Popolare!”, che non prevede i cinque riempi-lista (chi vince ha diritto sempre e solo a diciotto poltrone) e che non include i promotori, Doriano Bendotti e Gian Antonio Bonaldi.
Ecco, nell’ordine, i 18 nomi, attentamente vagliati dal professor Resti: Marco Gallarati (candidato vicepresidente vicario, lunga esperienza bancaria, anche in Popolare e Bpu), Maurizio Zucchi e Dorino Aghliardi (commercialisti), Luca Cividini (imprenditore), Laura Bertulessi (dg di Italtrans), Emilio Gramano (ex dirigente di Bankitalia a Bergamo), Marco Balzarini (ex dirigente della Popolare di Bergamo), Anna Cassina (consigliere della Fustiplast), Ignazio Bonomi Deleuse (avvocato), Marco Pesenti (ad della Rollon di Vimercate), Simonetta Mangili (commercialista), Giagiacomo Alborghetti (avvocato), Stefano Franchini (commercialista), Daniele Bonetti (ex dirigente della Popolare di Bg), Beatrice Mascheretti (commercialista), Luciano Pezzoli (imprenditore) e Marco Leali (avvocato civilista).
Una lista che ha già preso una posizione chiara: la difesa del modello cooperativo. “Non bisogna farsi attrarre dalla tentazione di far cassa – ha precisato Resti al Corriere della Sera di Bergamo -. Bisogna fare ogni sforzo per difendere la banca del territorio e puntare a una forte valorizzazione del modello cooperativo”.