UE, verso le elezioni ecco le opinioni degli imprenditori del terziario

UE, verso le elezioni ecco le opinioni degli imprenditori del terziario

I risultati del sondaggio affidato da Confcommercio Bergamo a Format Research 

Gli imprenditori bergamaschi ritengono che l’Unione Europea sia  strategica e convengono sull’importanza  che sia unita e coesa, ma allo stesso tempo non sono pienamente soddisfatti del suo operato. Il giudizio sull’istituzione e quindi sulla partecipazione del nostro Paese alla UE è però largamente positivo: gli ultimi cinque anni- tra pandemia e conflitto russo-ucraino-  hanno rinsaldato il legame comunitario, che nel 2019 scricchiolava, fino al recesso storico del Regno Unito a fine 2020. La maggioranza degli imprenditori  (il 68,8%) ritiene importante che l’UE si dimostri davvero unita e forte, soprattutto al fine di ottenere maggiore autorevolezza internazionale per promuovere la pace e la sicurezza (52,9%), lo sviluppo sostenibile ( 45,8%),  il libero scambio (35%) e difendere i valori democratici (29,8%). Il giudizio cambia quando si passa  alla valutazione dell’impatto della Unione Europea sull’impresa, in particolare sulla micro e piccola, aspetto su cui è purtroppo ancora vista come ulteriore moltiplicatore di adempimenti anziché facilitatore. Per il 78,8% degli imprenditori per migliorare il proprio rapporto con le imprese l’UE dovrebbe semplificare le procedure amministrative.  Eppure tre imprenditori su quattro (il 76,4%) ritengono importante il ruolo della UE per sostenere anche la crescita delle imprese e accompagnare quella economica.  Ben chiara tra le imprese del terziario la percezione che la UE stia contribuendo alla promozione della cultura, allo sviluppo infrastrutturale e alla protezione dell’ambiente ma allo stesso tempo che non sia così incisiva nel favorire le imprese e nel creare posti di lavoro.  Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dalla ricerca commissionata in vista delle elezioni europee da  Confcommercio Bergamo a Format Research.  L’osservatorio “Le opinioni degli imprenditori sull’Unione Europea”, basato sull’opinione di 700 imprese rappresentative del terziario bergamasche,  fotografa il sentiment  delle imprese del commercio, turismo e servizi bergamaschi rispetto all’operato generale UE,  al contributo al territorio, tra crescita economica, autorevolezza, benessere delle imprese e ambiente. “La ricerca mostra la consapevolezza diffusa che senza Europa e libero scambio tra Paesi non andremmo da nessuna parte- commenta Luciano Patelli, vicepresidente vicario Confcommercio Bergamo-. Il giudizio non è certamente del tutto positivo, specialmente sul fronte dell’equità fiscale e dei necessari tagli alla burocrazia. Rispetto allo Small Business Act non ci stancheremo mai di ripetere la necessità di una proporzionalità negli adempimenti, che non possono essere gli stessi per la micro impresa e per l’azienda strutturata. Tra le priorità, in primo luogo valorizzare lo Small Business Act, salvaguardare un turismo resiliente e sostenibile, favorire l’imprenditorialità di giovani e donne, investire nel capitale umano, accompagnare le imprese nella digitalizzazione, semplificare l’accesso al credito, completare l’unione bancaria, regolamentare i nuovi strumenti e fissare criteri ESG non discriminatori”. Lo sviluppo dell’UE passa attraverso la creazione di nuove imprese e nuovi posti di lavoro, oltre ad una politica energetica comune e a una risolutiva gestione dei flussi migratori. “Ci sentiamo europei nonostante le criticità- sottolinea il direttore Confcommercio Bergamo Oscar Fusini-. Gli imprenditori hanno infatti la percezione che la UE stia contribuendo alla promozione della cultura, allo sviluppo infrastrutturale e alla protezione dell’ambiente ma allo stesso tempo che non sia così propositiva nel favorire le imprese e creare posti di lavoro.   Gli imprenditori bergamaschi sentono che la UE potrebbe essere decisiva per risolvere l’annoso e atavico problema mai risolto in Italia, rappresentato dalla burocrazia. Ritengono che la UE coesa e forte rappresenti una grande opportunità a patto che sappia interpretare in maniera diversa il suo ruolo, che sappia cioè capire le esigenze del tessuto produttivo, in particolare il nostro che è fatto di micro e PMI, e aiuti le imprese a crescere”.

I risultati del sondaggio

Il contributo dell’Unione Europea  al territorio

Gli imprenditori della provincia di Bergamo sono molto o abbastanza d’accordo sul fatto che l’UE abbia contribuito a promuovere la cultura (39,9%), a sviluppare le infrastrutture (33,7%) e a proteggere l’ambiente (33,3%).

Importanza dell’UE

Per il 68,8% degli imprenditori di Bergamo è molto o abbastanza importante che l’UE si dimostri unita e forte.

UE e crescita economica

Il 76,4% degli imprenditori della provincia di Bergamo ritiene importante il ruolo dell’UE nel sostenere la crescita economica delle imprese.

Autorevolezza dell’UE

Promuovere la pace e la sicurezza (52,9%) e promuovere lo sviluppo sostenibile (45,8%) sono due dei modi identificati dagli imprenditori al fine di ottenere maggiore autorevolezza internazionale da parte dell’Europa. Segue  la promozione del libero scambio (35%) e la difesa dei valori democratici (29.8%).

Ruolo UE nel benessere delle imprese

Per contribuire al benessere delle imprese l’UE potrebbe soprattutto facilitare l’accesso ai finanziamenti (44,5%), promuovere politiche per la concorrenza (37,2%) e promuovere programmi di formazione ai lavoratori (35,5%). Seguono la promozione di politiche per la concorrenza (18,6%), incentivi  e azioni per la sostenibilità ambientale (16,2%).

Rapporto tra UE ed imprese

Per migliorare il proprio rapporto con le imprese private circa il 79% degli imprenditori ritiene che l’UE dovrebbe semplificare le procedure amministrative e il 53,3% vorrebbe fosse ridotto l’onere regolatorio. Tra i desiderata maggior dialogo e consultazione (17,9%), investimenti in infrastrutture digitali (12,6%), promozione della competitività (7,5%).

UE tra sostenibilità  e protezione dell’ambiente

Gli interventi a favore della sostenibilità trovano riscontro nel  75,5% degli imprenditori della provincia di Bergamo, i quali sottolineano l’importanza dell’UE nel proteggere l’ambiente (il 42,3% lo valuta molto importante, il 33,2% abbastanza importante).

L’operato generale dell’UE

Circa il 40% degli imprenditori della provincia di Bergamo ritiene molto o abbastanza positivo l’operato generale dell’UE, il 51%, tuttavia si dimostra poco soddisfatto.

Le richieste Confcommercio. Focus sulla Lombardia

Confcommercio Imprese per l’Italia  ha realizzato un documento per le elezioni europee che ha presentato a Roma ai leader dei partiti dal titolo “Per un’Europa competitiva e sostenibile”, dove vengono messi a fuoco i punti centrali delle richieste del terziario di mercato. L’agenda europea per la Lombardia e le sue imprese del terziario è stata al centro degli incontri tra alcuni candidati al Parlamento Europeo della Circoscrizione Nord Ovest e Confcommercio Lombardia in vista delle prossime consultazioni dell’’8 e 9 giugno per il rinnovo del Parlamento Europeo. Ai candidati presenti è stato consegnato il manifesto “Per un’Europa competitiva e sostenibile” con le priorità, secondo Confcommercio, che riguardano il settore del terziario nel contesto delle sfide europee ed internazionali.  Si tratta di proposte strategiche per le imprese del commercio, dei servizi, del turismo, della cultura, dei trasporti, della logistica e delle professioni che, in Lombardia, rappresentano il 65% delle attività economiche e garantiscono il 70% del Prodotto Interno Lordo. Tra le priorità, in primo luogo valorizzare lo Small Business Act, salvaguardare un turismo resiliente e sostenibile, favorire l’imprenditorialità di giovani e donne, investire nel capitale umano, accompagnare le imprese nella digitalizzazione, semplificare l’accesso al credito, completare l’unione bancaria, regolamentare i nuovi strumenti e fissare criteri ESG non discriminatori.
Per Confcommercio va costruito un ecosistema più favorevole alla creazione e allo sviluppo delle imprese. Transizione verde e digitale, lavoro e autoimprenditorialità di giovani e donne, investimenti in ricerca e capitale umano dovranno occupare l’agenda della prossima legislatura europea. Altre priorità sono il completamento dell’Unione bancaria, la costruzione del mercato unico dei capitali, in grado di aumentare le opportunità di finanziamento e gli investimenti privati, e un mercato interno ispirato ai principi di sussidiarietà e proporzionalità, con il bilanciamento tra concorrenza e politica di coesione.

Politiche urbane e Distretti del Commercio

Per la Lombardia – Regione dove aumenta la popolazione over 75 e quella straniera, con il 68,9% dei Comuni con meno di 5.000 abitanti, e oltre 500 (il 35%) a rischio spopolamento – è particolarmente importante che le politiche urbane siano tra quelle prioritarie dell’Unione Europea, come primo argine a disuguaglianze, degrado e declino demografico. È possibile farlo, partendo dalle attività economiche di prossimità – in Lombardia calate del 5% dal 2015 al 2022 – così da implementare il ruolo dei Distretti del commercio.
Nella nostra provincia, con 1.106.603 abitanti (dati al 1/1/2023 Istat) gli over 65 rappresentano il 22,10% con 244.584 residenti in provincia di Bergamo (120.531 sono over 75). Solo 74 comuni bergamaschi hanno più di 5mila abitanti: con 243 piccoli comuni (pari al 70% del totale) la Bergamasca presenta un rischio più marcato rispetto al resto della Lombardia di desertificazione e spopolamento.

Green Deal

Soprattutto aree con le peculiarità – territoriali, economiche e sociali – della Lombardia, necessitano di obiettivi ambientali sostenibili per MPMI (micro, piccole e medie imprese), attraverso la semplificazione amministrativa e normativa e una maggiore facilità e rapidità di accesso al credito e ai finanziamenti. Sostenibilità ambientale, dunque, coniugata a quella economico-sociale nel mondo dei trasporti, rispettando il principio di neutralità tecnologica. E una disciplina sugli imballaggi che consideri le esigenze del sistema economico: evitando forzature come il primato del riuso rispetto al riciclo e il divieto di utilizzo di numerose tipologie di imballaggi monouso.

Digitalizzazione delle imprese

Le imprese lombarde investono sopra la media nazionale soprattutto per cybersecurity, applicazioni di siti web e gestionali. Un punto di forza – in una Regione locomotiva sul fronte del digitale – che potrebbe essere accentuato da interventi e politiche attive per la digitalizzazione e l’accessibilità anche per le imprese meno strutturate a percorsi di collaborazione con il mondo universitario e della ricerca.